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Torta Quadro d'Autore di Montersino

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Questo fine settimana mi sono misurata con una delle torte più celebri nel mondo della pasticceria e dei foodblog… il grande genio che l’ha ideata è, naturalmente, il Maestro Montersino e lei è la Torta Quadro d’Autore. Fare questa torta mi ha impegnata diverse ore, che sono letteralmente volate: un magico pomeriggio passato a preparare pan di spagna e crema pasticcera, una mattina incantevole a preparare la chantilly, la gelé di fragole e il montaggio della torta. E ne è valsa la pena: si tratta di un dolce divino, bellissimo a vedersi ma ancor più buono a gustarsi! Consiglio di prepararlo solo in estate, perché è la stagione in cui si trova la frutta fresca ideale per questo dolce, così il gusto sarà davvero pieno. Già che c’ero ne ho preparate due: stessa fatica, doppia bontà!


Alcune note iniziali: esteticamente credo ci sia ancora molto da migliorare, anche perché ammetto di non essere diligente, non essendomi procurata tutti gli utensili consigliati per questo dolce. In particolare, serviva un quadro d’acciaio come stampo… io non l’avevo e ho usato i cerchi apribili di due tortiere di diametro 24 cm e 26 cm… la torta sarebbe venuta rifinita meglio usando invece un altro tipo di stampo, ho avuto qualche difficoltà a sformarla a causa delle “scanalature” presenti nei cerchi apribili. Altra nota di demerito per me: non mi sono procurata per tempo i fogli di acetato e ho usato fogli di carta stagnola: non è decisamente una buona alternativa, il dolce viene comunque ma non si otterrà mai una superficie liscia e priva di imperfezioni. La prossima volta mi procuro l’acetato!



Per due torte “Quadro d’Autore” di Luca Montersino (diametri 24 cm e 26 cm), vi servono anzitutto:
  • Tanta frutta fresca per decorare, possibilmente di vari colori. Io ho usato: kiwi, fragole, lamponi, mirtilli, ribes, prugne gialle.
  • Pan di Spagna in quantità utile per ottenere due dischi di pasta spessi 1 cm, del diametro delle due tortiere (io ho preparato esattamente questa ricetta con queste dosi, me n’è anche un po’ avanzato con cui ho fatto un piccolo tiramisù di recupero!);
  • 800 g di crema pasticciera (io ho seguito la ricetta del Maestro Santin, proporzionando gli ingredienti secondo queste dosi: 750 ml di latte intero, 195 g di zucchero semolato; 60 g di farina 00; 150 g di tuorli; 1 baccello di vaniglia).
Allora, ci siete? Avete il pan di spagna, la crema pasticciera e la frutta? Ora prepariamo la Chantilly al limoncello, che non è altro che panna montata, liquore e crema pasticciera, incorporati insieme fino ad ottenere una mirabile crema, leggera e deliziosa.


Chantilly al limoncello (per due torte del diametro di 24 cm e 26 cm):
  • 1000 g di panna fresca;
  • 800 g di crema pasticciera a temperatura ambiente;
  • 18 g di gelatina in fogli;
  • 30 g di limoncello;
  • 25 g di buccia di limone biologico grattugiata.
Mettete a mollo i fogli di gelatina in acqua fredda. Montate la panna ben fredda (io l’ho montata dividendola in tre parti, perché non avendo la planetaria per montare bene 1 litro di panna è meglio dividere la quantità). A questo punto prendete 200 g di crema pasticciera e mettetela a riscaldare in microonde. Prendete la vostra gelatina, strizzatela e scioglietela a bagnomaria; una volta sciolta aggiungetela alla crema calda, mescolate bene e aggiungete il liquore e la buccia del limone. Mescolate tutto al meglio, a questo punto dovete incorporare gradualmente questa crema calda al resto della crema pasticciera: mi raccomando che quest’ultima sia davvero a temperatura ambiente e non fredda di frigo, o la gelatina presente nella crema al liquore potrebbe risentirne. Quando avete amalgamato al meglio la crema pasticciera, versatela gradualmente sulla panna montata e con una spatola, molto delicatamente, incorporate i due composti. Ecco la vostra Chantilly pronta.


Gelèe alle fragole e lamponi sciroppati (per due torte del diametro di 24 cm e 26 cm):
  • 400 g di fragole;
  • 12 g di colla di pesce;
  • 2 cucchiai rasi di zucchero;
  • 3 cucchiai di lamponi sciroppati;
  • 100 ml di succo dei lamponi sciroppati.
Mettete a mollo i fogli di gelatina in acqua fredda. Pulite e tagliate le fragole, mettetele nel frullatore insieme con lo zucchero, i lamponi sciroppati: frullate. Per quest’operazione potete usare anche un frullatore a immersione. Aggiungete da ultimo il succo dei lamponi sciroppati. Prendete parte di questa purea di frutta e riscaldatela in microonde. Prendete la vostra gelatina, strizzatela e scioglietela a bagnomaria; una volta sciolta aggiungetela alla purea di frutta calda. Adesso dovete unire le due puree: quella addizionata con gelatina e quella senza. Perché questo passaggio riesca senza intoppi, anche in questo caso la purea non dovrebbe essere fredda di frigo, ma solo lievemente fresca o a temperatura ambiente. Procedete versando a filo la purea addizionata con la gelatina, mescolate bene fino a che le due masse non si sono amalgamate senza grumi.


Per completare la torta avete bisogno di:
  • Bagna al limoncello e acqua (io ho usato dosi metà e metà, senza aggiungere zucchero);
  • Gelatina neutra;
  • Uno spiedino.
Montaggio della torta:
Mi raccomando, assicuratevi di avere spazio in freezer per tenere la torta almeno tre ore, poi naturalmente sarà da conservare in frigorifero. Ponete un foglio di acetato su un piatto sufficientemente grande, disponetevi sopra il cerchio apribile (meglio ancora il quadro d’acciaio). Pulite e tagliate la frutta a fette, lasciando interi lamponi e mirtilli: disponete sul fondo la frutta in modo anche casuale. Prendete la chantilly al limoncello e mettetela in una tasca da pasticciere: ricoprite la frutta, avendo cura di non spostarla troppo e di riempire bene i vuoti. Lisciate con una spatola la superficie. Mettete in freezer cinque minuti, se volete stare sicuri che questo strato di crema regga la gelèe di fragole. Trascorsi i cinque minuti versate quindi, con un piccolo mestolo, la gelèe: io ho diviso la gelèe quasi a metà tra le due torte, abbondando di più in quella da 26 cm. Mettete ancora in freezer per 10 minuti. Riprendete la torta e fate un altro strato di crema chantilly, completate con il disco di pan di spagna imbevuto con la bagna al limoncello.


Ponete in freezer per almeno tre ore. In questo caso mi è stato molto comodo fare due torte contemporaneamente, dal momento che una l'ho lasciata in freezer, con l'idea di portarla in tavola per una cena tra una settimana. Se però, giustamente, volete assaggiare il vostro dolce dopo tanta fatica, trascorse le tre ore prendetelo fuori, capovolgetelo sul piatto di portata, spennellate la superficie con la gelatina neutra e togliete il cerchio apribile. Decorate con frutta fresca a piacere, eventualmente aggiungendo uno spiedino di frutta. Rimettete in frigo fino al momento di servirla.

Vi invito a guardare il video dove Montersino vi ricapitola velocemente tutti i passaggi. Inoltre, con questa ricetta partecipo al contest di Vale Cucina e Fantasia "Dolci freschi, il contest":



Che altro dire? Se la mia torta non è perfetta a livello estetico (Montersino, devo ancora lavorare taaanto prima di avvicinarmi a certi livelli!), devo dire che il gusto è favoloso e davvero ideale per l'estate: delicata, non pesante e golosissima!  

Cheesecake al cocco, banane e cioccolato

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E' vergognoso e inqualificabile: in questo blog mancano le cheesecake, che peraltro sono anche i miei dolci prediletti! Al momento, abbiamo solo una cheesecake all'appello... urge rimediare e in fretta! Ecco quindi a voi una delle cheesecake più collaudate e golosissime che io conosca: cocco, banane e cioccolato. In più è senza cottura, ideale per un peccaminoso dolce estivo senza patire troppo la calura del forno!


Versione con cocco secco: perdonate la scarsa qualità della foto!

Ingredienti: (per una tortiera di 26 cm di diametro): 
  • 350 g di biscotti al cioccolato tipo Pan di Stelle; 
  • 150 g di burro; 
  • 400 g di robiola o altro formaggio spalmabile e cremoso; 
  • 100 g di zucchero a velo; 
  • 100 g di cocco fresco grattugiato (se non l’avete, potete ripiegare con il cocco secco grattugiato); 
  • 4 cucchiai di liquore al cocco; 
  • 2 banane mature; 
  • 150 g di cioccolato fondente; 
  • 12 g di gelatina in fogli; 
  • 200 ml di panna fresca.  
Per decorare
  • 1 banana grande; 
  • 50 g cocco (vedi sopra: in mancanza di cocco fresco, va bene anche quello secco); 
  • 1 cucchiaino di zucchero semolato;
  • 4 cucchiai di liquore al cocco.

Versione con cocco fresco. Perdonate la scarsa qualità della foto!

Procedimento:
Mettete i biscotti in un sacchetto di plastica e sbriciolateli con cura, con un mattarello.Trasferiteli in una ciotola. Fate fondere il burro e incorporatelo ai biscotti sbriciolati. Con un cucchiaio, appiattite bene il composto burro-biscotti in uno stampo rotondo a cerchio apribile, foderandone solo la base con carta da forno. Ammorbidite il formaggio con lo zucchero amalgamandoli bene, poi unitevi il cocco ed il liquore. Schiacciate le banane con una forchetta e unite il "purè" ottenuto al composto di formaggio. Fate fondere il cioccolato e aggiungete all’impasto mescolando con cura. Mettete a bagno in acqua fredda i fogli di gelatina per dieci minuti. Poi strizzatela e scaldatela sul fuoco, mescolando finché non si sarà sciolta. Incorporatela al composto. Montate la panna ed unitela delicatamente al composto, in modo che non si smonti. Versate tutto il ripieno nello stampo e mettete in frigo, mentre preparate la decorazione. Grattugiate il cocco in modo da ottenere delle sottili lamelle, ponetelo poi in un tegame antiaderente, con lo zucchero e il liquore al cocco. Fate sobbollire qualche minuto, in modo che il cocco si insaporisca e assorba il liquore. Spargete il cocco sulla torta, in modo irregolare, e riponete tutto in frigo per 4 ore almeno, finché il dolce non risulterà consistente. Mettete in frigo anche la banana che servirà per completare la decorazione. Trascorso il tempo di riposo in frigo, trasferite il dolce sul piatto di portata. Tagliate la banana a rondelle e decorate il bordo della torta, servire subito.


Avevo già postato questa ricetta sul mio blog a tema felino, Rumore di Fusa... e ne approfitto per invitarvi tutti di là, perchè è in corso un giveaway importante: "Storie che illuminano la vita", fino al 10 agosto 2013! Partecipate numerosi!!!

Bavarese bicolore in mattonella

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E, alla fine, l'afa africana è davvero arrivata. Con il caldo estivo è obbligatorio prediligere i dolci senza cottura in forno, anche se io preferirò sempre una bella fetta di crostata ai vari semifreddi. Diciamo che il caldo dà modo di sperimentare e imparare cose nuove! In attesa di riaccendere il forno, ho sperimentato questo bavarese e devo dire che non mi ha fatto rimpiangere troppo i dolci che richiedono cottura!



Ingredienti:
- 500 ml di latte fresco intero;
- 4 tuorli;
- 2 cucchiai di farina 00;
- 80 g di zucchero;
- 200 ml di panna da montare;
- 125 g di cioccolata fondente;
- 125 g di cioccolata bianca;
- 12 g di gelatina;
- 2 cucchiai di rum;
- 50 g di riccioli di cioccolata bianca e fondente.


Prima di tutto mettete in ammollo la gelatina. Poi spezzettate le due cioccolate a tocchetti piccoli, tenendole separate in due contenitori. A questo punto iniziate a fare una crema pasticcera: in una casseruola mettete 4 tuorli, 80 g di zucchero e mescolate con una frusta. Una volta che zucchero e tuorli sono amalgamati, aggiungete poco alla volta due cucchiai (colmi) di farina, sempre continuando a mescolare. Otterrete una cremina omogenea e senza grumi: è il momento di versare mezzo litro di latte intero, a temperatura ambiente o leggermente tiepido. Mettete la casseruola su un fuoco basso e mescolate fino al bollore: da questo momento contate 3 minuti (non smettete mai di mescolare!), vedrete che al termine la crema si sarà addensata e sarà pronta. 



Ora strizzate la gelatina, mettetela in una casseruola sopra il fuoco assieme a due cucchiai di rum: quando è tutto sciolto (bastano pochi istanti), aggiungetela alla crema, mescolando bene.
Dividete ora la crema in due parti uguali e aggiungete ad una parte la cioccolata fondente a tocchetti, all'altra la cioccolata bianca: mescolate bene entrambi i composti, fino a completo scioglimento della cioccolata. La crema dovrebbe essere sufficientemente calda per sciogliere senza difficoltà la cioccolata. Ora dovete aspettare che le due creme si raffreddino senza che si formi mai la pellicola: per questo, di tanto in tanto mescolatele sempre. Tra un mescolamento e l'altro, montate la panna fresca a neve ferma. Quando le due creme sono a temperatura ambiente, incorporatevi con delicatezza la panna, dividendola equamente tra crema al fondente e crema al ciocco-bianco. 


Ora prendete uno stampo da plumcake in silicone (il mio era di 1 litro di capacità, mi è rimasta anche un pò di crema per due stampini ulteriori che vedete qui sopra): riempitelo a cucchiai di creme, alternandole per creare un effetto variegato, fino a esaurimento dei composti. Ponete in freezer per 8 ore. Terminato questo tempo, sformate il dolce sul piatto da portata e mettete in frigo a scongelare. Quando il dolce ha raggiunto la temperatura del frigo (circa 4°C), potete decorarlo con i riccioli di cioccolato bianco (come ho fatto io per la mattonella), oppure con cacao amaro (come ho fatto io con le stelle). Come vedete, al posto della mattonella potete fare tante piccole monoporzioni, sono sicuramente più d'effetto... ma in generale questo fresco dessert è l'ideale per chiudere in dolcezza una cena estiva!

Cocktail d'agosto all'anguria

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L'estate è nel suo fulgore e si sente, le temperature sono decisamente alte, da questo fine settimana arriva di nuovo la "bolla africana" a garantirci grande afa! Per contrastare il caldo, oggi non vi propongo un dolce bensì un fresco cocktail che ho preparato come aperitivo ad una cena di pesce... l'ingrediente principale è il cocomero, che diventa anche un'originale coppa da portare in tavola. Il gusto è fresco e dissetante, ma essendo un cocktail alcolico va bevuto con moderazione: se si esagera il caldo, anzichè passare, aumenterà!


La ricetta è tratta da Sale&Pepe, ma ne ho modificato un pò le dosi.

Per 10-12 persone:
- Mezza grossa anguria;
- 0,5 dl di Aperol;
- 1 cucchiaio di sciroppo di lamponi;
- 1/2 succo di lime;
- Ribes (ed eventualmente fettine di lime) per decorare;
- Mezza bottiglia di spumante secco.


Svuotate la mezza anguria e ponete in frigo il guscio, decorandolo prima con bacche di ribes (potete fissarle con stuzzicadenti). Pulite poi la polpa del cocomero dai semi: una volta che avete ottenuto la polpa pulita, potete scegliere se:
- frullarla tutta, ma per il cocktail vi serve solo metà di questa polpa frullata, l'altra metà potete congelarla o berla come succo di frutta, nel giro di un giorno;
- frullarne solo metà e l'altra metà polpa tenerla da mangiare così, nel giro di un giorno.
Mettete la polpa frullata in una brocca, aggiungete il succo di mezzo lime, un cucchiaio di sciroppo di lamponi, l'Aperol e ponete in frigo per almeno tre ore. Mettete in frigo anche una bottiglia di spumante secco: mi raccomando di non usare spumante dolce o il cocktail verrà stomachevole! Al momento di servire, versate nel guscio di anguria il contenuto della brocca e mezza bottiglia di spumante. Portate subito in tavola e versate nei bicchieri, decorati anch'essi con il ribes, con un piccolo mestolo. E' decisamente adatto per una sera d'agosto, molto estivo sia nel gusto (e per fortuna è solo leggermente alcolico) che nella presentazione!

Key Lime Pie, torta al lime... sognando la Florida!

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Cosa fare di tre lime rimasti in frigo dopo l'ultimo cocktail? Una bella, fresca e golosissima "Key Lime Pie", torta tipica americana che ha come ingrediente caratteristico il succo di lime, frutto coltivato nelle Isole Keys della Florida. Addirittura, si legge su Wikipedia che dal 2006 questo dolce è stato nominato dal senato e dalla camera della Florida la "Torta ufficiale dello stato della Florida". E' così buona, facile e veloce da fare, che effettivamente si merita un bel titolo d'onore!


Ingredienti (per una tortiera da 22 cm di diametro):
- 200 g di biscotti digestive;
- 60 g di burro;
- 400 g di latte condensato già zuccherato;
- 4 tuorli;
- 120 ml di succo di lime (io ho usato 3 lime, tenendone da parte solo tre fettine per decorare).

Per completare:
- fettine di lime;
- alcune meringhette già pronte per decorare, oppure...
- ...oppure 4 albumi e 50 g di zucchero a velo per preparare la meringa di copertura;
- ...oppure ciuffi di panna montata, lievemente zuccherata.

 

Procedimento:
Foderare la base di una tortiera a cerchio apribile (22 cm di diametro) con un disco di carta da forno. Sbriciolare finemente i biscotti e, quando sono ridotti in polvere, mescolarli con 60 g di burro fuso. Con l'aiuto di un cucchiaio distribuire la base di biscotti+burro nella tortiera, avendo cura di compattarli bene e anche sul bordo, creando un vero e proprio "guscio". Porre in frigo. Montare per qualche minuto i tuorli, in modo che diventino moderatamente spumosi. Spremere i lime (come ho scritto, ho usato tre lime tenendo da parte le tre fettine che vedete in foto) con l'aiuto di uno spremiagrumi e aggiungere succo e polpa al latte condensato: per qualche miracolosa legge della chimica, il latte condensato con il succo acido tenderà a rassodarsi magnificamente. Aggiungete i tuorli montati e versate la crema ottenuta nel guscio di biscotti. Ponete in forno caldo a 180°C per 30 minuti. Una volta sfornata e raffreddata, ponetela in frigo per almeno 8 ore a riposare, senza toccarla dalla tortiera. Trascorse le 8 ore dovrebbe sformarsi al meglio: togliete il cerchio apribile e togliete la carta da forno dalla base, mettete la torta nel piatto di portata e decoratela con meringhette e fette di lime. Conservate al fresco fino al momento di servire in tavola.


Alcune note: 
  • Non aggiungete assolutamente zucchero al ripieno! Il latte condensato zuccherato è già sufficientemente dolce.
  • La versione originaria prevede una spessa copertura di meringa, preparata montando lo zucchero a velo con i quattro albumi rimanenti dai tuorli del ripieno. Questa meringa andrebbe posta sopra la torta, una volta cotta, e passata in forno al grill. Tenete conto che il ripieno di questa torta è già intenso e dolce, ricoprendola interamente di meringa potrebbe risultare stucchevole.
  • Non avendo mai preparato la meringa in casa, non ho tentato neppure questa volta di farla io (il rischio era anche di "ammosciare" la torta, se la meringa sopra non si cuoce bene)... così ho decorato con meringhette già pronte, senza coprire per intero il dolce (sempre per evitare la stucchevolezza). L'unica accortezza è di mettere le meringhe sulla torta quando è già trascorso il tempo di riposo del dolce (le 8 ore in frigo), perchè più le meringhe stanno a contatto con la crema, più ammorbidiscono e si perde il contrasto cremoso-croccante tra ripieno e meringhe.
  • Un'alternativa alle meringhe, se non vi piacciono, è decorarla con panna montata.
Le foto delle Isole Keys (Florida) sono tratte da Wikipedia

Anche se non sono certa che i miei lime venissero proprio dalla Florida, assicuro che una fetta di questa buonissima e facile torta fa raggiungere paradisi lontani... Le temperature tropicali ci sono anche qui in Italia in questi giorni... e allora, insieme a questo dolce, io mi metto a sognare spiagge pulite, acqua cristallina e palme!

Torta soffice fichi e robiola

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Finalmente, finalmente! Finalmente sono tornati i fichi! Per me sono una delle gioie dell'estate, dolcissimi e sodi, appena raccolti dagli alberi che ci sono nel mio giardino e in quello di mia nonna. Ne sono quasi drogata, ne mangio in grandi quantità e solo quando mi sono tolta la voglia di mangiarli freschi, decido di usarli in altre preparazioni, come marmellate e torte. Questa è un'ottima idea per gustarsi il frutto più dolce dell'estate in una bella torta, soffice e adatta anche per una colazione sostanziosa!

 

Ingredienti per la pastella (tortiera da 24 cm di diametro)
  • 3 uova;
  • 220 gr farina auto-lievitante;
  • 160 gr zucchero;
  • 100 gr burro;
  • 120 ml panna fresca.
Ingredienti per il ripieno
  • 200 gr di robiola;
  • 150 gr di Philadelphia-Milka (oppure 90 gr di Philadelphia + 60 gr di cioccolato al latte sciolto);
  • 200 gr di fichi maturi (circa 12 fichi);
  • 1 cucchiaio di zucchero;
  • 2 uova.
Per decorare
  • Foglie di fico
  • Fichi maturi ma sodi



Procedimento
Per la pastella: sciogliere il burro sul fuoco e, mentre si raffredda, mescolare la farina con le 3 uova. Aggiungervi il burro fuso intiepidito e lo zucchero, montando il tutto con la frusta elettrica. Aggiungere al composto la panna fresca, sempre mescolando, finché la pastella non è omogenea e uniforme. A questo punto imburrare e infarinare una tortiera a cerchio apribile e versarvi metà della pastella; infornare la tortiera a 170°C per circa 15 minuti (la pastella deve consolidarsi senza scurire molto). Estrarla dal forno per farla raffreddare e tenere da parte la rimanente pastella cruda.
Per il ripieno: sbucciare tutti i fichi e tenerne da parte 6. I restanti, già puliti, schiacciarli con la forchetta, aggiungervi le 2 uova, il cucchiaio di zucchero, la robiola e il Philadelphia-Milka. Versare questo ripieno sulla pastella già cotta. Tagliare a metà i 6 fichi messi da parte e disporli sopra il ripieno. Infine, versare a cucchiaiate la restante pastella cruda, fino a coprire la torta.
Rimettete la torta in forno e cuocetela finché non è dorata (per circa 50 minuti a 180°C, al termine dei quali è consigliato estrarre la tortiera, togliere il cerchio apribile, abbassare la temperatura a 150° e infornare di nuovo la torta per 10 minuti). Fare sempre la prova stecchino: la torta resta morbida all’interno ma lo stecchino deve uscire pulito. Una volta raffreddato completamente il dolce, sformarlo sul piatto di portata facendo attenzione a non romperlo (risulterà molto soffice).
Decorare a piacere con foglie di fico ben lavate e fichi freschi, tagliati a metà.

Crostata al gelo d'anguria

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Buon Ferragosto a tutti! Oggi è il culmine dell'estate, la settimana centrale della stagione calda e vacanziera... ed è tempo di festeggiare con un dolce adattissimo all'occasione: una crostata che vuole sembrare un cocomero, farcita appunto con gelo d'anguria!
Questa crostata unisce due ricette in una: un'ottima pasta frolla al pistacchio (deliziosa anche da sola per sostanziosi biscottini) e il gelo d'anguria, tipico dolce siculo che si serve in coppette fresche di frigo, una bontà già di per sè stesso. In questo caso, completa il tutto una pioggia di gocce di cioccolato fondente!



Ingredienti per la frolla al pistacchio (tortiera da 26 cm di diametro):
- 40 g di pistacchi;
- 130 g di farina 00;
- 130 g di farina autolievitante;
- 120 g di zucchero;
- 120 g di burro;
- 1 uovo grande.

In un frullatore tritate i pistacchi e 20 g di zucchero, fino ad ottenere una polvere fine. Fate una fontana con le due farine setacciate, altri 100 g di zucchero e la farina di pistacchio ottenuta. Ponete al centro della fontana l'uovo e il burro ammorbidito in pezzetti: lavorate il tutto fino ad ottenere una pasta omogenea. Avvolgetela in una pellicola e ponete a riposare in frigo per almeno un'ora. Quindi imburrate e infarinate una tortiera (26 cm di diametro), stendetevi la frolla al pistacchio e bucherellatene il fondo con una forchetta. A questo punto strizzate e bagnate un foglio di carta forno, stendetelo sulla base di frolla e riempitelo con uno strato omogeneo di fagioli, per la cottura in forno. Infornate in forno già caldo, a 180°C, per 20 minuti. Trascorso questo tempo, togliete la carta con i fagioli e proseguite la cottura in forno per altri 20 minuti. Sfornate e lasciate raffreddare, prima di preparare il ripieno (così manterrà miglior croccantezza).


Ingredienti per il gelo d'anguria:
- 800 g di polpa di cocomero privata dei semi;
- 75 g di maizena (amido di mais);
- 35 g di zucchero (facoltativo, solo se il vostro cocomero non è abbastanza dolce);
- 1 cucchiaio di succo di limone (solo se aggiungete anche lo zucchero);
- gocce di cioccolato fondente, quantità a piacere.

Non avevo mai assaggiato il gelo d'anguria, tipico dolce siculo, e credevo fosse una semplice gelatina al cocomero... ebbene, sappiate che questo dessert è molto meglio! E' una densa crema all'anguria, rinfrescante, leggera e favolosa come tutti i dolci di origine siciliana! Inoltre è facilissimo e privo di grassi: perchè non l'ho scoperto prima?



Pulite 800 g di polpa di cocomero (peso netto già pulito, privato dei semi e della scorza) e frullatela, fino ad ottenere un succo: se avete scelto un buon cocomero, il succo sarà un pò cremoso, è l'ideale! In una casseruola con fondo spesso versate la maizena e, con una frusta, cominciate a mescolare aggiungendo il succo di cocomero, fino ad amalgamare i due ingredienti senza grumi. Aggiungete a questo punto lo sciroppo di lamponi e il succo di limone; eventualmente aggiungete anche lo zucchero se ritenete il tutto poco dolce. Ponete la casseruola su fuoco dolce e iniziate la cottura, non smettendo mai di mescolare: portate a bollore e cuocete per 2-3 minuti (assaggiate il gelo se volete essere sicuri che la maizena sia cotta). A questo punto il vostro gelo è pronto: se volete gustarlo da solo, quando è ancora caldo versatelo in coppette monoporzione, guarnitele con pistacchi tritati e mettete in frigo per una notte. Se invece volete fare la mia crostata... beh, riprendete il vostro guscio di frolla e versatevi dentro il gelo ancora caldo. Aspettate che raffreddi fino a temperatura ambiente prima di aggiungere in superficie le gocce di cioccolata fondente, che ricorderanno i semini dell'anguria (ma mooolto più buoni!).



A questo punto mettete in frigo la vostra crostata, per almeno 4-5 ore prima di servirla... è un dolce fresco, semplice e dal gusto originale, non è per nulla pesante ma la frolla al pistacchio dà una marcia in più. Insomma, una torta perfetta per chiudere in dolcezza e leggerezza il pranzo di Ferragosto!

Torta-tiramisù al limoncello e frutta estiva

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Nera disperazione: le ferie stanno per finire. Come tirarci su di morale, facendoci coraggio di fronte all'imminente ripresa della solita, snervante e caotica quotidianità? Con una torta-tiramisù (appunto) facilissima e di stagione! Grazie alla frutta estiva potete sbizzarrirvi tra colori e sapori, il limoncello dà una nota freschissima al pan di spagna e la crema al mascarpone... beh, davvero devo spiegarvi che il mascarpone aggiunge ad ogni ricetta una golosità unica? Per affogare nella crema ogni preoccupazione di fine estate!


Ingredienti:
  • Tre dischi di Pan di Spagna di 24 cm di diametro;
  • Liquore Limoncello;
  • 600 g di mascarpone freschissimo;
  • 150 g di zucchero;
  • 5 tuorli;
  • 3 albumi;
  • Frutta fresca, matura ma soda, per farcire e decorare: in grande quantità!
Procedimento:
Per il Pan di Spagna vi rimando sempre alla mia solita ricetta, con le dosi indicate potete preparare 3 dischi di pan di spagna di 24 cm di diametro ciascuno. Vi consiglio quindi di infornare l'impasto in tre tortiere rotonde, in modo da non avere problemi successivi nel tagliare il pan di spagna.
Se avete comprato (come me) dei frutti di bosco, scolateli e lasciateli asciugare perfettamente su fogli di carta-cucina. Sbucciate e tagliate la frutta che lo richiede (come le pesche e le prugne, nel mio caso), avendo cura di fare pezzetti abbastanza piccoli e regolari. Prendete 2/3 della frutta complessiva (sia frutti di bosco, che frutta tagliata a pezzetti), mettetela in una terrina e cospargetela di Limoncello.


Montate a neve fermissima gli albumi. Versate i tuorli in una ciotola, quindi pastorizzateli: preparate uno sciroppo mettendo sul fuoco 150 g di zucchero e 50 g di acqua. Una volta che lo sciroppo è arrivato a 120°C, versatelo a filo sui tuorli, con la frusta azionata: se si versano molto gradualmente le uova non si cuoceranno, bensì monteranno perfettamente e il calore dello sciroppo le pastorizzerà, rendendole più “sicure”. Unitevi poi il mascarpone con una spatola, senza smontare le uova. Infine incorporate gli albumi montati a neve.
Prendete una tortiera a cerchio apribile di 24 cm di diametro, foderate la base con carta forno e disponete il primo disco di Pan di Spagna: con un pennello imbevetelo di Limoncello. Copritelo con 1/3 della crema preparata e metà della frutta precedentemente cosparsa di Limoncello. Continuate con il secondo strato di Pan di Spagna, imbevetelo con il pennello, aggiungete un altro strato di crema e l'altra metà di frutta cosparsa di Limoncello. Terminate con l'ultimo disco di pasta, imbevetelo di Limoncello e spalmatelo con uno strato leggermente più sottile di crema, tenendone da parte un pò per i bordi. Ponete tutto in frigo per almeno quattro ore, poi togliete il cerchio apribile e sformate il dolce. Una volta che è sul piatto di portata, spalmate la crema restante sui bordi, rivestendo l'intera torta, e decoratela con la frutta fresca rimasta. Se vi piace, potete aggiungere foglioline di menta e zucchero a velo.

Torta dei Caraibi di Luca Montersino

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Ormai l'ho capito: quelli di Luca Montersino non sono "semplicemente" dolci, sono piuttosto vere e proprie esperienze di cucina, viaggi nel gusto, nuove scoperte in termini di tecniche di pasticceria, accostamenti di sapori, meraviglie visive. Dopo la "Torta croccante di pane e mele" e la celeberrima "Torta Quadro d'Autore"... ecco l'ultima mia "fatica", la magnifica Torta dei Caraibi. Magnifica non perchè l'abbia fatta io (anzi, ancora non sono del tutto soddisfatta del mio risultato), ma magnifica perchè la ricetta è favolosa. Anche in questo caso farla mi ha impegnato diversi momenti (come leggerete), ma ci si può organizzare con le preparazioni delle varie componenti, perchè il tutto non sembri un'impresa titanica. E devo ammetterlo, come spesso mi accade in cucina, fare questo dolce mi ha regalato attimi di rapimento totale dalla realtà...



Questa torta si compone essenzialmente di quattro componenti, di cui tre per me erano assolute novità da fare per la prima volta: la dacquoise al pistacchio, la crema chibouste al cocco, il cremoso al cioccolato e una più usuale gelatina di lamponi. Vi riporto la mia ricetta, che non è proprio esattamente identica a quella del Maestro, ma a livello di gusto la promuovo a pieni voti: in particolare, ho diminuito lievemente lo zucchero e ho diminuito notevolmente lo spessore della gelatina di lamponi. Se sono molto soddisfatta del risultato al palato, non altrettanto azzeccata è stata l'estetica: io e la sac-a-poche abbiamo ancora evidenti incomprensioni e la gelatina di lamponi si è rivelata una base imprevedibile per la panna montata. Ma tempo al tempo, vi spiegherò man mano le mie difficoltà durante la preparazione di questo laborioso ma meraviglioso dolce, da fare (e assaggiare) almeno una volta nella vita... quindi partiamo con la ricetta!



Anzitutto, la prima sera ho preparato la dacquoise al pistacchio. Chi non sapesse cos'è una dacquoise, oltre ad essere genericamente un tipo di pasta biscotto, possiamo dire che è una meringa arricchita da frutta secca. L'ho trovata molto semplice da fare, dalla consistenza e dal gusto veramente deliziosi: nè secca nè umida, perfetta da abbinare a creme di vario tipo.

Ingredienti per la dacquoise al pistacchio:
160 g di albumi, 160 g di zucchero semolato; 65 g di cocco rapè, 65 g di zucchero a velo, 65 g di pistacchi.

Procedimento: con l'aiuto di un frullatore, riducete in polvere pistacchi e zucchero a velo, poi aggiungete il cocco rapè. Montane a neve gli albumi con lo zucchero semolato; se non avete la planetaria e usate - come me - le normali fruste, vi consiglio di dividere in più montate gli albumi+zucchero, o sarà davvero difficile montare il tutto bene in un'unica volta. Quando avete gli albumi montati, aggiungete le polveri, incorporandole dal basso verso l'alto. Preparate una leccarda coperta da un foglio di carta forno, su quale avrete disegnato due dischi di 22 cm di diametro l'uno: con una tasca da pasticciere andate a "riempire" i due dischi con l'impasto. Infornate a 180°C per 12 minuti. Una volta raffreddati, ho conservato i due dischi di pasta in frigo per il giorno dopo (attenzione a maneggiarli!).



Il giorno successivo, in diversi momenti della giornata, ho preparato il cremoso al cioccolato (alla mattina) e la chibouste al cocco (dopo mezzogiorno), poi ho composto la torta (nel primo pomeriggio, mettendola quindi  in freezer per 6-8 ore), terminando di comporla solo alla sera (trascorso il tempo di congelamento), quando poi l'ho lasciata riposare in frigo.

Ingredienti per il cremoso al cioccolato:
65 g di tuorli; 30 g di zucchero; 160 g di latte intero; 3 g di colla di pesce; 80 g di cioccolato fondente al 70%, spezzettato.

Procedimento: mettete a mollo la colla di pesce. Intanto portate a bollore il latte, aggiungete i tuorli precedentemente mescolati con lo zucchero e cuocete lentamente fino alla temperatura di 85°C. Montersino specifica che è importante che questa crema non bolla mai, nè superi gli 85°C. Una volta raggiunta questa temperatura togliete dal fuoco e aggiungete la colla di pesce strizzata. Aggiungete il cioccolato a pezzetti e mescolate bene fino a completo scioglimento. A questo punto prendete una tortiera a cerchio apribile di 22 cm di diametro, foderatela con carta forno e versatevi il cremoso. Quando non è più bollente, ponete a rassodare in freezer.



Ingredienti per la chibouste al cocco:
160 g di tuorli, 30 g di zucchero, 30 g di amido di mais, 250 g di latte di cocco, 10 g di colla di pesce, 220 g di albumi, altri 170 g di zucchero.

Prodecimento: mettete a mollo la colla di pesce. Montate bene i tuorli con 30 g di zucchero e l'amido di mais. Portate a bollore il latte di cocco, versatevi dentro i tuorli montati e continuate a cuocere come una normale crema pasticciera. Quando la crema è pronta, unite la gelatina ben strizzata. Scaldate a 70°C gli albumi miscelati con lo zucchero (i 170 g) quindi iniziate a montare fino ad ottenere una meringa soffice e non troppo compatta. Unite la crema al cocco ancora calda alla meringa, formando un composto ben amalgamato. Quando la crema si sarà notevolmente intiepidita, fin quasi a temperatura ambiente (continuate sempre a mescolare!), potete comporre la torta.

Composizione della torta: prendete un cerchio di 24 cm di diametro e ponetelo su un foglio di carta da forno, appoggiando il tutto su un vassoio. Mettete sul fondo della tortiera un disco di dacquoise, avendo cura di porlo al centro (se il disco è di 22 cm, deve restare "vuoto" il bordo lungo la circonferenza da 24 cm); coprite con metà crema chibouste in modo che vada anche a riempire il bordo vuoto. Prendete dal freezer il disco di cremoso al cioccolato e inseritelo ancora congelato. Copritelo con il secondo strato di dacquoise al cocco, completate con la crema e livellate perfettamente la superficie: da quest'operazione riuscirà molto meglio la rifinitura della torta con la gelatina. Ponete in freezer per almeno 6-8 ore, poi prelevate dal freezer e procedete preparando la gelatina di lamponi.

Ingredienti per la gelatina di lamponi:
200 ml di sciroppo di lamponi, il succo di mezzo limone, 5 g di colla di pesce.

Procedimento: mettete a mollo la colla di pesce. Mescolate sciroppo di lamponi e succo di limone, ponete sul fuoco fin quasi al bollore, aggiungete quindi la colla di pesce ben strizzata, continuate e mescolare fino a scioglimento della gelatina. Togliete dal fuoco e fate giungere alla temperatura ambiente, mescolando di tanto in tanto.

Rifinitura della torta: Montersino suggerisce di rifinire la torta non congelata, creando una "corona" di panna montata che dovrebbe anche contenere la gelatina di lamponi, da versare liquida sulla torta. Ora, Montersino è un Maestro, un Genio, un Talento Universale della pasticcieria. Io ahimè sono io, e non ho un buon rapporto nè con la panna montata nella sac-a-poche, nè con la gelatina. Quindi non mi sono fidata di me stessa e ho optato per quest'altra soluzione (che probabilmente ha anche reso la mia torta meno bella di quella di Montersino!): quando ho prelevato dal freezer la torta ancora congelata nel suo cerchio, ho versato sulla sua superficie la gelatina di lamponi a temperatura ambiente. Ho messo tutto in frigo mezz'oretta abbondante, in modo che si consolidasse la gelatina e solo a quel punto ho tolto il cerchio metallico. Un suggerimento "casalingo": se non avete un cannello da cucina per aiutarvi in questa fase, potete immergere uno strofinaccio da cucina in acqua molto calda. Strizzatelo bene e velocemente (in modo che trattenga il calore) e avvolgetelo attorno al cerchio apribile, che dovrebbe scivolare via dal dolce con facilità.



Ora che avete la vostra bella torta completa di tutti gli strati e privata del cerchio apribile, lasciatela sul foglio di carta forno dove poggia e mettetela a riposare in frigo per 6-8 ore, fino a completo scongelamento. Quando la torta è scongelata perfettamente (ciò dovrà avvenire a poche ore dalla consumazione) completate la decorazione con: cocco rapè sui bordi della torta, poi spostatela sul piatto di portata e aggiungete una bella corona di  panna montata (consiglio l'aggiunta di pannafix) e, a vostro piacimento, lamponi freschi e pistacchi in granella. La mia difficoltà maggiore è stato fare aderire in modo stabile la panna montata alla gelatina: una parte di corona, sul bordo, a un certo punto è collassata! Quindi vi consiglio di fare una corona di panna a ciuffi più grandi dei miei, in modo che siano più "stabili". Una volta decorata, mettete in frigo fino al momento di servirla in tavola... e, grazie al suo gusto tropicale, il suo profumo fruttato, il suo aspetto colorato e coreografico, compirà una vera magia caraibica!

Due premi!

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Sabry di "Orecchini e gioielli" mi ha davvero gentilmente assegnato questo premio, che ha lo scopo di dare visibilità ai blog meritevoli con meno di 200 followers... grazie davvero Sabry!! 


Il premio prevede che si risponda ad alcune domande... ecco le mie risposte!

1. Qual è il tuo piatto preferito? Pizza! Sto sul generico come gusto (vario quasi ogni volta), ma di pizza non mi stanco mai.
2. Mare o montagna? Entrambi, dipende dal mio stato d'animo! Diciamo che il mare lo identifico soprattutto con una vacanza-dolce-far-niente (spaparanzata in spiaggia a leggere e sguazzare in acqua in compagnia), mentre la montagna d'estate la identifico con passeggiate nella natura, paesaggi che mozzano il fiato, e d'inverno diventa incantata, tra neve, mercatini natalizi e quant'altro. Non riesco proprio a scegliere!
3. Che lavoro fai?/Cosa studi? Attuamente lavoro all'università (di Ferrara) collaborando ad alcuni progetti sull'ambiente e studio all'università (di Bologna) per diventare insegnante di scuola elementare.
4. Che libro stai leggendo? Ho appena finito di leggere "Sette vite e un grande amore" di Lena Divani e sto iniziando "Le stelle del cane" di Peter Heller.
5. Qual è il tuo film preferito? Mmm, non riesco a sceglierne uno! Sono appassionata di cinema e tv, perciò mi è davvero difficile. Tra i miei preferiti: "Il Gladiatore", "Il Concerto", "Vi presento Joe Black", "C'era una volta il west", "Love Actually".
6. Che città ti piacerebbe visitare? Direi che sarei curiosa di vedere tutte le grandi capitali del mondo... e dato che finora ho visto davvero poco (escludendo le città italiane, ho visto solo Parigi), non ho che l'imbarazzo della scelta!
7. Cosa ti piace di più di te stessa? La creatività.
8. Cane o gatto? Gatto!!! Però mi piacerebbe fare l'esperienza di avere un cane, una volta nella vita.
9. Tacchi o ballerine? Ballerine tutti i giorni per lavoro-università, tacchi per le occasioni importanti e le uscite serali di divertimento.
10. Sei fidanzata/sposata? Fidanzata!
11. Ti piace viaggiare? Mentre viaggio naturalmente sì: è bello visitare posti nuovi, rompere la monotonia del quotidiano, fare nuove esperienze, assaggiare cibi del posto, accumulare ricordi e foto... Però ammetto anche di essere una persona pigra da questo punto di vista e sono molto legata alla vita casalinga, quindi per il momento viaggiare non è tra le mie priorità.

Inoltre Simona di "Pazzie dolci e salate" (un blog tutto per celiaci: seguitela per ricette originali e gustose, tutte gluten free!) mi ha, altrettanto gentilmente, assegnato il premio dell'amicizia blogger, sempre per dare visibilità ai blog con meno di 200 follower: Simona grazie mille!!



Le regole del gioco vogliono che racconti qualcosa di me... beh, oltre a quello che già vi ho scritto rispondendo alle domande precedenti, posso dirvi che ho 27 anni e la mia avventura nel mondo dei blog è iniziata nel 2010 con "Rumore di fusa", dedicato a gatti, animali e natura in generale. Vi aspetto anche di là!!

Grazie mille davvero sia a Sabry che a Simo!!
Ora giro a mia volta questi premi e (e le precedenti domande) a cinque blog con meno di 200 followers:

Clafoutis al cacao e fichi

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Ecco un dolce perfetto per una sostanziosa merenda di fine estate, in vista dell'autunno e dei suoi sapori più corposi: il clafoutis al cacao e fichi. Si gusta freddo di frigo come un dessert estivo, ma il gusto richiama già l'autunno grazie ai fichi settembrini, dolcissimi, e al cacao che rende l'impasto più intenso. Ho usato una pirofila non troppo grande, della capacità di 1,3 litri.
La ricetta del clafoutis non prevede lievito, ma in questo caso ho aggiunto alla farina una parte di farina autolievitante: non sono affatto pentita del risultato!


Ingredienti:
- 400 g di fichi verdi ben maturi ma sodi;
- 4 dl di latte intero fresco;
- 75 g di farina (di cui 35 g autolievitante);
- 2 uova grandi;
- 90 g di burro;
- 130 g di zucchero;
- 25 g di cacao amaro;
- 1 biscotto "digestive".


Preriscaldate il forno a 200°C. Sciogliete il burro a fuoco lento su un pentolino, togliete poi dal fuoco. Lavate i fichi e privateli del picciolo, senza sbucciarli, tagliateli in quattro quarti ognuno. In una terrina, mescolate con una frusta le uova con lo zucchero e la farina. A questo punto aggiungete anche il cacao amaro e il burro sciolto, intiepidito. Aggiungete a filo, continuando a mescolare, il latte: otterrete una pastella molto liquida.  Imburrate una pirofila pirex e distribuitevi un biscotto "digestive" sbriciolato. Versate la pastella nella pirofila e iniziate a disporre in essa i pezzi di fichi: la maggior parte affonderà, ma gli ultimi dovrebbero restare in superficie. Infornate in forno caldo e cuocete il clafoutis a 200°C per 40 minuti, poi abbassate il forno a 170°, coprite il dolce con una carta d'alluminio e proseguite la cottura per ulteriori 20 minuti, in modo che si asciughi il più possibile (i fichi, come del resto tutta la frutta fresca, rilasciano acqua in cottura). Una volta cotto, se non avete intenzione di mangiarlo tiepido, lasciatelo raffreddare e mettetelo in frigo per almeno 4 ore. Il clafoutis si serve direttamente dalla sua pirofila... assomiglia a un budino al cacao molto consistente, arricchito dai fichi. Deliziosamente adatto per queste ultime due settimane d'estate!

Bombette golose al cocco

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Dopo che ho scoperto la bontà del latte condensato nei dolci (grazie alla Key Lime Pie), mi sono subito data da fare per sperimentare nuove ricette! Navigando in internet si trovano molte torte farcite con creme al latte condensato, ma io volevo qualcos'altro... così, come spesso accade, ho lasciato sedimentare nella mia testa gli ingredienti, uno dopo l'altro, che si andavano assemblando come pezzi di un puzzle... finchè non sono giunta a queste bombette al cocco. Squisite, fresche e dolcissime, dal gusto un pò esotico assicurato dal cocco, chiudono il pranzo o la cena con il giusto tocco di golosità!


Ingredienti per 6 bombette:
- 200 g di cioccolata fondente;
- 170 g di latte condensato già zuccherato;
- 100 g di panna fresca;
- 85 g di cocco secco grattugiato;
- 25 g di liquore al cocco;
- gocce di cioccolata fondente.


Per questa ricetta è indispensabile uno stampo a semisfere in silicone, io in particolare ho usato questo di Silikomart. Anzitutto, ponete il vostro stampo in freezer, quindi sciogliete la cioccolata a bagnomaria. Una volta che è sciolta riprendete lo stampo dal freezer e, con l'aiuto di un pennello (io ho usato questo di Tescoma), spennellate con cura la cioccolata nelle semisfere, creando dei gusci più regolari possibili (dovrebbero solidificare quasi all'istante a contatto con il silicone freddo). 


Ponete in frigo i gusci e tenete da parte la cioccolata sciolta rimanente, vi servirà per chiudere le semisfere. In una terrina, mescolate il cocco e il liquore; aggiungete poi il latte condensato, fino ad ottenere un composto omogeneo e consistente. Montate la panna fresca a neve durissima e incorporatela al composto di cocco. Per finire, aggiungete una generosa manciata di gocce di cioccolata. Riprendete dal frigo i gusci di cioccolata e riempiteli con il ripieno al cocco: sbattete leggermente lo stampo per far uscire eventuale aria. Ponete tutto in freezer per un'ora, dopo la quale dovrete sigillare le vostre bombette con la cioccolata fusa restante. Potrebbe essere necessario riscaldare leggermente la cioccolata. Una volta chiuse, riponete tutto in frigo per un'altra ora. Sformate le bombette dallo stampo e servitele fresche di frigo, eventualmente decorandole in superficie con cioccolato bianco (come avevo intenzione di fare all'inizio, ma poi ho dimenticato di comprare il ciocco-bianco), oppure con mirtilli rossi essiccati e sciroppo di lamponi (come ho fatto alla fine).

La mia "Torta di Ricotta"... un classico casalingo!

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Quante ricette di torte di ricotta conoscete? Credo ne esistano infinite,  tante varianti tutte molto buone... ma una sola è per me "La" torta di ricotta, quella che per anni è stata la mia torta di compleanno e quella che, ancora oggi, sa di casa, affetto e rassicurazione. Questo è il mio dolce-rifugio... e ne ho proprio bisogno, dopo una settimana che è stata come un folle giro sulle montagne russe! Ve ne offro una fetta per inaugurare un dolce weekend di relax, calma e tranquillità, per ricaricare le batterie anche in vista della prossima settimana, che per me coincide con la "vera" ripresa... ma adesso spazio alla dolcezza: per fortuna il lunedì è ancora una "minaccia" lontana!



Per la frolla:
- 125 g di farina 00;
- 125 g di farina autolievitante;
- 100 g di zucchero;
- 100 g di burro;
- 1 uovo + 1 tuorlo.

Per il ripieno:
- 4 uova;
- 250 g di ricotta fresca;
- 200 ml di latte fresco intero;
- 10 g di farina;
- 85 g di zucchero;
- 100 g di uvetta sultanina;
- 100 g di cioccolato a pezzetti (fondente o al latte secondo il vostro gusto);
- la scorza di mezzo limone, a strisce;
- cacao amaro per decorare.



Preparare la frolla setacciando le due farine con lo zucchero, poi impastando con il burro ammorbidito a pezzetti, un uovo e un tuorlo. Quando avrete ottenuto un panetto liscio, ponete in frigo almeno un'ora. Nel frattempo preparate poca crema pasticciera: in un tegame dal fondo spesso rompete un uovo, frustatelo con 35 g di zucchero e 10 g di farina, in modo che si formi un composto senza grumi. Aggiungete poi il latte e la scorza di limone a pezzi non troppo piccoli (dovrete toglierli terminata la cottura). Ponete sul fuoco e mescolate sempre con la frusta, fino a raggiungere il bollore: dopo 2 minuti spegnete e fate raffreddare la crema, togliendo le scorze di limone.

Mettete a mollo l'uvetta in acqua tiepida. Con una forchetta lavorate la ricotta fino a farla diventare cremosa. 
Dividete poi i tre tuorli dai loro albumi: questi ultimi andranno montati a neve ferma, mentre i rossi dovrete frustarli in una terrina con 50 g di zucchero, fino ad ottenere un composto spumoso. Aggiungete a questo composto la ricotta, l'uvetta strizzata, i pezzetti di cioccolata ed infine incorporate gli albumi montati a neve.


Riprendete la frolla e foderate una tortiera da 26 cm di diametro (imburrata e infarinata), avendo cura di fare anche un bordo di pasta abbastanza alto. Bucherellate il fondo con la forchetta, riempite con il riepieno. Va cotta in forno caldo a 180°C per almeno un'ora. Terminata la cottura, fatela raffreddare completamente, cospargetela di cacao amaro e ponete in frigo almeno 3 ore: questa torta di ricotta è speciale e va gustata fresca!

Cheesecake allo yogurt greco e lamponi

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Ecco a voi un ultimo dolce da frigo e senza cottura, prima che questo settembre baciato dal sole lasci il posto alle giornate più freddine, che vorranno essere accompagnate da torte, crostate e altri prodotti da forno... personalmente non vedo l'ora, ma diciamo che anche una fetta di questa cheesecake (forse sarebbe più da chiamarsi "yogurtcake", visto lo yogurt greco) ha il suo perchè!




Ingredienti (per una tortiera da 22 cm di diametro):
- 100 g di biscotti Digestive;
- 120 g di biscotti Grancereale;
- 80 g di burro;
- 500 g di yogurt greco;
- 160 g di "Dolceneve" Paneangeligià montata;
- 55 g di sciroppo di lamponi;
- 5 g di succo di limone;
- 6 g di gelatina in fogli;
- lamponi per decorare.


Procedimento:
Intanto mettete a mollo i fogli di gelatina. Poi foderate con carta-forno una tortiera da 22 cm di diametro, poi frullate i biscotti, fino a ridurli in polvere fine e aggiungetevi il burro fuso: mescolate bene finchè non avrete un impasto omogeneo, da compattare con il cucchiaio sul fondo della tortiera. Fatto questo, ponete in frigo e passate a preparare il ripieno: mettete lo yogurt greco in una ciotola e lavoratelo un pò con la forchetta in modo che diventi cremoso. Mettete sul fuoco lo sciroppo di lamponi assieme al succo di limone, dopo pochi secondi aggiungete anche i fogli di gelatina strizzati, aspettando il tempo necessario perchè si sciolgano nello sciroppo di lamponi. A questo punto versate a filo lo sciroppo sullo yogurt greco, mescolando continuamente in modo che i due ingredienti si amalgamino bene. Infine, incorporate il "Dolceneve" Paneangeli al ripieno, con una spatola, dal basso verso l'alto (se non sapete come suddividere latte e polvere Dolceneve per ottenere 160 g, vi consiglio di preparare metà busta come indicato sulla confezione e da lì "prelevare" la quantità desiderata). In sostituzione al "Dolceneve", potete usare lo stesso peso di panna montata ben zuccherata. Personalmente non ho aggiunto zucchero al ripieno poichè sia lo sciroppo di lamponi, sia il "Dolceneve" sono già adeguatamente zuccherati. Versate il ripieno nella tortiera sopra la base di biscotto, decorate con lamponi freschi (ed eventualmente granella di pistacchio) e lasciate riposare in frigorifero almeno 3 ore. Trascorso questo tempo, sformate la cheesecake e gustatela: veloce, semplice e squisita!

Torta alle patate dolci con glassa

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Chi mi conosce di persona sa che amo tutto il buon cibo, ma ho una fissa particolare per le patate dolci, o "americane" che dir si voglia. Ne mangio in grande quantità in tutti i mesi d'autunno, non sono davvero capace di resistere di fronte a questo dolce tubero, ideale sia per spezzare la fame di metà mattina o metà pomeriggio, sia per concludere il pasto... e ammetto, quando le patate americane sono davvero dolci e buone, di averle mangiate anche per colazione! Non potevo allora non cimentarmi in un dolce a base di patata... la ricetta è tratta liberamente da Il Meglio di Sale&Pepe - Divino Cioccolato e prevede l'uso di patate generiche (anche non dolci), ma io l'ho fatto con quelle americane. Penso che venga molto buona anche con le patate normali... ma se la farete con quelle dolci, sarà davvero ottima!


Ingredienti per la torta (22-24 cm di diametro):
- 200 g di patate americane (o normali);
- 2 uova;
- 150 g di farina autolievitante;
-125 g di burro ammorbidito a pezzetti;
-125 g di zucchero semolato;
-1 cucchiaino raso di cannella;
- 80 g di nocciole tostate;
- 60 g di cioccolato fondente a pezzetti;
- 1 cucchiaino di lievito;
- 4 cucchiai di latte intero.

Ingredienti per la glassa e la decorazione:
- 125 g di zucchero a velo;
- 1 albume;
- 2 cucchiai colmi di cacao amaro in polvere;
- Rum;
- Nocciole tostate, tritate molto grossolanamente.

Ecco la torta appena sfornata, prima della glassatura


Pelate le patate, grattugiatele tipo julienne e mettetele in una ciotola con acqua fredda. Passate le nocciole nel mixer con un cucchiaio di zucchero (prelevato dai 125 g), in modo da ottenere una polvere fine. Lavorate il burro ammorbidito con lo zucchero restante (per facilitarvi in quest'operazione, potete ammorbidire leggermente il burro al microonde, ovviamente senza scioglierlo!): quando avete una crema soffice, aggiungete la cannella, le uova sbattute con un pizzico di sale e mescolate bene. A questo punto incorporate le nocciole in polvere, la farina, il lievito e il latte. Unite a questo composto le patate, sgocciolate e strizzate bene. Aggiungete anche il cioccolato a pezzetti e versate il tutto in uno stampo, imburrato e infarinato, a cerchio apribile di 22-24 cm di diametro: se userete la misura più piccola, verrà una torta più alta e più bella... ma io preferisco sempre assicurarmi una miglior cottura uniforme e ho scelto quindi lo stampo da 24 cm, ottenendo una torta leggermente più bassa.

Cuocere in forno già caldo a 180°C per un'ora almeno: fate sempre la prova stecchino! Una volta che il dolce è cotto, sformatelo e lasciatelo raffreddare. Preparate infine la glassa lavorando con una frusta l'albume con lo zucchero a velo, il cacao e 3 cucchiai di rum: versate la glassa sulla torta quando questa è ben fredda e, prima che solidifichi del tutto, aggiungete una "corona" di nocciole tritate. Buonissima!

Far bretone alle prugne secche

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Ecco a voi una ricetta, tratta da "Sale&Pepe" di settembre scorso, che sembra fatta apposta per allietare un triste pomeriggio di pioggia autunnale... parente dell'ottimo clafoutis, il "far bretone"è un dolce francesce a base di ingredienti semplicissimi: latte, uova, zucchero, prugne... ha un gusto autentico ma anche raffinato, oserei dire, grazie alle prugne secche fatte rinvenire nel liquore. Si può consumare tiepido, con una tazza di the fumante... oppure fresco di frigo, nel caso il maltempo non vi avesse ancora raggiunti!



Ingredienti (per una pirofila da 28 cm di diametro e i bordi alti):
- 1 litro di latte intero;
- 175 g di zucchero;
- 175 g di burro (suggerisco, però di metterne 130 g);
- 6 uova;
- 250 g di farina;
- 20 prugne secche denocciolate;
- rum;
- prugne fresche e zucchero a velo per decorare.

Nota: la ricetta prevede l'uso di 175 g di burro, quantità che ho effettivamente usato... tuttavia, una volta cotto, ho notato che il dolce tendeva a "trasudare" eccessivamente il burro... quindi suggerisco di diminuire le dosi, arrivando al massimo a 130 g.

 

Procedimento: la sera prima mettete in ammollo le prugne secche nel Rum; in alternativa, potete usare del the leggero, nel caso non voleste sentire la nota alcolica. La mattina dopo strizzate le prugne e, qualora fosse rimasto del liquore, potete aggiungerlo al latte che vi serve per la ricetta. Scaldate il latte con lo zucchero e il burro a pezzetti, finchè non si sarà sciolto: togliete dal fuoco e fate intiepidire. Montate con la frusta le 6 uova, aggiungendo gradatamente la farina setacciata, fino ad ottenere una pastella omogenea. Aggiungete a questa il composto di latte tiepido, mescolando con una spatola, finchè non avrete amalgamato i due composti perfettamente: dovreste ottenere una miscela piuttosto liquida ma omogenea. In teoria il "far" va consumato nella sua pirofila, quindi potete anche solo imburrarla e infarinarla, ma io ho preferito invece rivestirla di carta forno, per poter poi sformare il dolce. Versate la pastella (mi raccomando: attenzione che la vostra pirofila abbia i bordi molto alti!) e poi aggiungete le prugne. Infornate per 1 ora almeno a 200°C, forno preriscaldato; nel caso si colorisse troppo la superficie, coprite con l'alluminio. Alla prova stecchino dovreste avere un dolce morbido e umido, ma non liquido (la consistenza assomiglia a quella di una fetta di zucca, ben soda, cotta al forno). Prima di consumarlo, spolverizzatelo di zucchero a velo e, se ce l'avete, con prugne fresche. Rispetto al clafoutis è meno ricco di frutta e, con le prugne secche, ha un gusto più autunnale... ma non occorre dire che è altrettanto buono!

Cheesecake alla zucca e nocciole

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Questa torta è proprio strana! E' una cheesecake il cui fondo non va in forno, ma la farcitura sì. E' divisa in due strati, che trovano unità grazie a una deliziosa ganache al cioccolato fondente... e' una cheesecake tipicamente autunnale, con due degli ingredienti migliori della stagione: zucca e nocciole. La ricetta è tratta da una delle riviste di cucina che io amo di più: Cioccolata&Co... una garanzia! E infatti il gusto è magnifico, adattissimo per celebrare al meglio l'autunno, senza rinunciare (ancora) alla freschezza di una buona cheesecake.

Note iniziali: per realizzare questa cheesecake vi servono due tortiere a cerchio apribile da 22 cm, io ne avevo due da 24 cm e la torta mi è venuta un pò più bassa di quanto avrebbe dovuto. Voi procuratevi le tortiere adeguate e sarà giusta anche come altezza!



Ingredienti (per tortiera da 22 cm):
- 150 g di biscotti al cacao (io Pan di Stelle);
- 100 g di nocciole tostate;
- 100 g di burro;
- 360 g di ricotta;
- 80 g di zucchero;
- 240 g di polpa di zucca cotta al forno;
- 2 uova grandi;
- 2 cucchiai colmi di farina autolievitante;
- 6-7 amaretti grandi;
- 220 g di cioccolata fondente (io Emilia-Zaini);
- 125 ml panna fresca;
- 2 cucchiai di brandy (io Stravecchio).



Procedimento: Sbriciolate le nocciole nel mixer, ottenendo una farina fine. Sciogliete a fuoco lento il burro, sbriciolate finemente i biscotti, mettendoli in un sacchetto e passandovi sopra con un mattarello. Foderate con un foglio d'alluminio il fondo la prima tortiera (22 cm di diametro, mi raccomando!), mescolate nocciole, biscotti e burro e, quando il composto avrà preso la consistenza di sabbia umida, versatelo nella tortiera, compattandolo con un cucchiaio. Porre in frigo.
Schiacciare ora la polpa di zucca con una forchetta, eventualmente eliminando i filamenti (cercate di usare la parte meno filosa della zucca!). Lavorate in una terrina la ricotta con lo zucchero, in modo da farle prendere una consistenza cremosa; unire poi zucca e ricotta, frustando energicamente per amalgamare i due composti. Prendere le uova e mettere i tuorli con la ricotta-zucca, gli albumi da parte, montandoli a neve ferma. Aggiungere al composto ricotta-zucca-tuorli due cucchiai di farina autolievitante e continuare a frustare con energia (a mano o con la frusta elettrica): il composto dovrà essere più omogeneo possibile. Infine, incorporate con delicatezza gli albumi montati a neve. 


Versate il tutto in una tortiera (sempre 22 cm di diametro) imburrata, infarinata e cosparsa con gli amaretti sbriciolati e infornate per 50 minuti a 180°C. Fate sempre la prova stecchino: la consistenza deve essere morbida ma non bagnata. Sfornate la torta e lasciatela raffreddare completamente, avendo cura di non metterla in frigo o vi risulterà difficile staccarla dalla tortiera.
Preparate intanto la ganache: spezzettate finemente la cioccolata fondente, scaldate la panna fino al bollore e versatela subito sulla cioccolata, mescolando dopo una ventina di secondi. Unite anche i due cucchiai di liquore e mescolate il tutto fino ad ottenere una crema lucida e omogenea. Aspettate che si solidifichi un pò e spalmatene una metà abbondante sul fondo-biscotto della torta, che avrete tolto dalla tortiera e adagiato sul piatto di portata. Completate la torta adagiando sopra la ganache lo strato ricotta-zucca. Decorate il bordo della torta con la ganache rimanente, riempiendo una tasca da pasticciere e lasciandola in frigo 10 minuti prima di usarla. Se vi piace, aggiungete nocciole intere per completare (io ho lasciato la pellicina perchè al gusto mi piace e il colore marrone era più di contrasto con il giallo della zucca). Riponete tutto in frigo per 4 ore prima di gustare questa cheesecake!



Con questa torta partecipo molto volentieri al contest "Una zucca per te" ideato da Barbara del blog Un giorno senza fretta, per la sezione dolci.

Torta al cioccolato profumata all'arancia

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Non c'è conclusione migliore, per una piacevolissima e ben riuscita cena tra amici, di una torta al cioccolato! Dato che l'ospite ero io, volevo un dolce facile da trasportare ma allo stesso tempo coreografico: ed ecco qui la torta ideale per l'occasione... questa torta al cioccolato profumata all'arancia ha un sapore piuttosto semplice, perchè semplici sono i suoi ingredienti: pan di spagna appena bagnato dal liquore all'arancia e tanta crema al cioccolato. Il procedimento è un pò lungo ma non difficile in sè, e l'effetto estetico è assicurato!
La torta è giusta giusta per 8 persone e per realizzarla vi saranno indispensabili sei tegliette da forno del diametro di 18 cm. Io ho usato queste vaschette Ecocanny, biodegradabili e davvero molto pratiche. La ricetta è liberamente ispirata a una ricetta di Sale&Pepe di diversi anni fa, con alcune modifiche mie.

Ingredienti per il pan di spagna:
- 6 uova grandi (o 7 medio-piccole);
- 75 gr di farina 00;
- 75 gr di fecola di patate;
- 150 gr di zucchero;
- 1 pizzico di sale.

Separate i tuorli dagli albumi e montate questi ultimi a neve fermissima, con un pizzico di sale. Montate poi zucchero e tuorli finchè il composto non risulta spumoso e gonfio. A questo punto incorporate delicatissimamente la farina e la fecola setacciate, mescolando dal basso verso l'alto con un cucchiaio di legno. A questo punto versate questo composto sugli albumi montati, mescolando dal basso all'alto con estrema delicatezza, fino a completa incorporazione degli ingredienti. Versate l'impasto suddividendolo nelle sei tegliette, rivestite di carta stagnola (dettaglio fondamentale, mi raccomando!), e ponetele in forno già caldo a 180° per circa 20-25 minuti (osservate comunque sempre il colore e fate la prova stecchino).



Ingredienti per la crema al cioccolato:
- 4 uova grandi;
- 60 gr di zucchero;
- 200 gr di cioccolato fondente di ottima qualità (consiglio Emilia-Zaini);
- 150 gr di burro morbido a fiocchetti.

Ponete zucchero e uova in una casseruola appoggiata su una pentola d'acqua in ebollizione, senza che la casseruola venga in contatto con l'acqua: montate le uova per 4-5 minuti, finchè il composto non è spumoso e gonfio. A questo punto spegnete il fuoco e lasciate la casseruola sopra la pentola d'acqua bollente e, sempre continuando a montare con le fruste, aggiungete a poco a poco la cioccolata fondente tagliata a pezzetti, finchè non avrete una crema ben amalgamata. Infine, sempre continuando a montare, aggiungete a poco a poco il burro a fiocchetti: mi raccomando che sia ben ammorbidito (eventualmente, passatelo in microonde) e non ancora freddo di frigo! A questo punto la vostra crema è pronta: lasciatela intiepidire e poi ponetela in frigorifero, controllandola di tanto in tanto: per utilizzarla dovrà avere la consistenza giusta per essere spalmata con facilità, senza colare nè essere troppo dura.


Ingredienti per completare la torta:
- 50 gr di cioccolato fondente di ottima qualità (consiglio Emilia-Zaini);
- Cointreau (o altro liquore all'arancia);
- Scorzette d'arancia candita a filetti sottili.

Quando il pan di spagna è a temperatura ambiente e la crema ha raggiunto la giusta consistenza, componete la torta sul piatto di portata, ponendo un disco di pasta: con un pennellino, bagnatelo appena con il Cointreau (non deve inzupparsi) e farcite con due-tre cucchiaiate di crema al cioccolato, arrivando a spalmarla sul disco senza coprire il bordo esterno. Appoggiatevi sopra poi un altro disco di pasta, bagnatelo con il liquore, farcite con la crema al cioccolato senza coprire il bordo esterno... e così via, fino all'utilizzo di cinque dischi di pasta: il sesto mettetelo da parte. Una volta che avete la vostra torta a cinque strati di pan di spagna, ponetela in frigo per un quarto d'ora e poi rifinite l'intera torta con la crema al cioccolato, rivestendo bene i bordi esterni, aiutandovi con una spatola. Attenzione: prima di rifinirla conteggiate di tenere da parte quattro cucchiaiate abbondanti di crema al cioccolato. Quando avete rivestito la torta, mettetela in frigo a riposare per un'ora e lasciate in frigo anche l'ultima crema al cioccolato rimasta: dovrà restarci finchè non avrà raggiunto una consistenza semi-solida. Quando ha raggiunto questa consistenza, suddividetela con l'aiuto di due cucchiaini in otto "palline", che rimetterete in frigo a solidificare.


A questo punto potete terminare la torta: sciogliete a bagnomaria 50 gr di cioccolato e, quando è ancora fuso, spalmatelo con cura sull'ultimo disco di pan di spagna tenuto da parte. Mettete in frigo 3-5 minuti, finchè la cioccolata non si è rappresa (ma non solidificata del tutto) e tagliate il disco ricoperto in otto spicchi esatti. Riprendete dal frigo la torta e le "palline" di crema solidificata: ogni pallina dovrà essere posizionata sulla torta, vicino al bordo, e su ciascuna di queste palline dovrete appoggiare uno spicchio di pan di spagna ricoperto, in modo che stia rialzato. Completate il tutto con scorzette di arancia candita, al centro del dolce. Et voilà: la torta è pronta! Va conservata in frigo fino al momento di servirla.


Per quanto riguarda il sapore è semplice e delicato, adatto a tutti (il liquore dà appena il profumo d'arancia)... personalmente forse amo maggiormente le torte dal gusto più composito ma, nonostante questo, al momento dell'assaggio è calato un religioso silenzio sulla tavolata di amici. Questa per me è la soddisfazione migliore!

Confettura di mele cotogne, per crostate speciali

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Oggi due ricette in un solo post, per una doppia delizia autunnale! Dovete sapere che, ormai diversi anni fa, io e mia mamma abbiamo piantato in giardino un piccolo melo cotogno, che produce l'omonimo frutto dalla polpa deliziosa, acidula e consistente. Questo è stato il primo anno che abbiamo avuto un discreto raccolto: ben dodici meravigliose mele cotogne, che naturalmente sono immangiabili da crude, ma diventano di una bontà unica grazie alla cottura... e con questi frutti abbiamo fatto la confettura di cotogne: cremosa, densa, acidula e dolce allo stesso tempo... insomma, non ci sono parole per descriverla, bisogna assaggiarla!

Per la confettura di mele cotogne:
- 2 kg di mele cotogne;
- 700 g di zucchero semolato;
- 1 limone biologico.


Lavate al meglio le mele, togliendo i piccioli e avendo cura di rimuovere tutta la peluria che le ricopre. Mettetele in una pentola con abbondante acqua e lessatele finchè la buccia non crepa in diversi punti. A questo punto spegnete il fuoco, toglietele dall'acqua (ma conservatela) e con coltello e forchetta tagliate a pezzi le mele, buttando solo il torsolo. Mettete i pezzetti di mela in una casseruola adatta per marmellate, aggiungete lo zucchero, il succo e la scorza del limone e poca acqua di cottura (non più di un bicchiere): mettete sul fuoco e mescolate spessissimo, perchè si tratta di una confettura molto consistente e poco liquida. Avrà bisogno di circa 40-50 minuti di cottura: capirete che è pronta quando i pezzi sono quasi tutti ridotti a crema. Invasate ancora calda, poi sterilizzate i vasi a bagnomaria e conservate in luogo fresco e asciutto.
Nella foto seguente potrete vedere i vari passaggi, così da farvi un'idea migliore del procedimento:



Nota: in tante ricette di questa confettura, si legge di tagliare a fette le mele prima di lessarle. Personalmente ho preferito lasciarle intere, per evitare che si perdessero nell'acqua troppi zuccheri e succhi del frutto. Certamente in tal modo farete più fatica a ridurre a pezzi la mela bollente, ma secondo me ne guadagna il gusto finale!

Con questa confettura - che, ammetto, non avevo mai assaggiato prima in vita mia - abbiamo preparato una crostata: il ripieno con le mele cotogne è talmente buono che ha reso speciale questo dolce così comune e tradizionale. Ormai lo posso anche dire, la confettura di cotogne è balzata immediatamente al primo posto tra le mie marmellate preferite, spodestando quella di fichi...


Per la pasta frolla alle nocciole:
- 250 g di farina (di cui 125 autolievitante);
- 130 g di burro ammorbidito;
- 100 g di zucchero semolato;
- 25 g di farina di nocciole;
- 1 uovo grande.

Per completare la crostata:
- confettura di mele cotogne;
- nocciole tostate.


Setacciate le due farine con lo zucchero, aggiungete poi la farina di nocciole (ovvero nocciole tostate ridotte in polvere) e create la tipica "fontana" sulla spianatoia: ponete al centro l'uovo e i pezzetti di burro morbido. Impastate fino ad ottenere una pasta omogenea; mettete a riposare in frigo per un'ora. Trascorso questo tempo, imburrate e infarinate una tortiera da 24 cm di diametro, e stendetevi circa 2/3 della pasta. Riempite il guscio di pasta frolla con marmellata e create, con la pasta rimanente, il tipico reticolo della crostata. Fate cuocere in forno preriscaldato a 180°C per 40-50 minuti. Al termine della cottura, arricchitela con nocciole tostate: vi assicuro che diventa una torta semplice ma dalla bontà unica.

Crostata alla zucca... la "pumpkin pie" alla mia maniera!

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Quest'autunno, anche se le temperature sono piuttosto settembrine, ormai ci ha condotti anche ad Halloween! Fino a qualche tempo fa, guardavo a questa festa con occhio critico e borbottavo come una suocera "Mai possibile che dobbiamo importare tutte queste tradizioni consumistiche americane?". Poi mi sono documentata e, grazie a un ottimo saggio di Eraldo Baldini e Giuseppe Bellosi, ho scoperto che in realtà le tradizioni legate al 31 ottobre sono molto più italiane di quanto pensassi! Se volete saperne di più, vi aspetto su "Rumore di Fusa"... mentre qui vi lascio una ricetta buona, buona, buona! Questa crostata alla zucca, ispirata all'americana "pumpkin pie" (a proposito di importare tradizioni!), è facile e davvero ottima... l'ho fatta lo scorso anno, ma la ricetta resta validissima da riproporre in questi giorni.

Ingredienti per la pasta frolla:
- 300 g di farina autolievitante,
- 100 g di burro ammorbidito,
- 1 uovo grande,
- 100 g di zucchero.

Ingredienti per il ripieno:
- 100 g di cioccolato fondente a pezzetti grossolani,
- 400 g di polpa di zucca lessata,
- 2 uova,
- 2 cucchiai di miele,
- 80 g di zucchero,
- 100 ml di panna da cucina,
- 1 pizzico di cannella, 1 pizzico di zenzero e 1 pizzico di chiodo di garofano.


Procedimento: Impastate la pasta (vi verrà un pò "duretta", ma va bene così, impastatela con energia) e riponetela in frigo per 20 minuti. In una terrina unite le 2 uova con il miele e lo zucchero e montate con una frusta per qualche minuto, aggiungete poi la panna da cucina montando ancora un pò. Aggiungete poi le spezie e la zucca schiacciata con la forchetta. Stendete la pasta in una tortiera di 26 cm di diametro, imburrata e infarinata. Bucherellate sul fondo la pasta con una forchetta e distribuitevi sopra la cioccolata a pezzi. Versate il ripieno di zucca e infornate a 200°C per 10 minuti, poi abbassate a 180°C e proseguite la cottura per altri 30-40 minuti. Fate sempre la prova stecchino!



E dato che oggi si parla di tradizioni italiane e americane che si contaminano a vicenda, questa torta è perfetta per partecipare al contest di Vaty, dedicato appunto alle "contaminazioni" in cucina: la mia crostata di zucca è un italianissimo guscio di frolla che racchiude un americano ripieno a base di zucca e spezie. Le pepite di cioccolato? Beh, quelle sono una mia "licenza poetica"... e buon lungo weekend a tutti!
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