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Torta di mele e mascarpone, con roselline di mele

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E' arrivato marzo e quasi non me ne sono accorta! Un pò perchè il tempo fugge, un pò perchè quest'inverno non ci ha fatto sentire molto la differenza rispetto all'inizio della primavera. Ad ogni modo questo mese si entra nella nuova stagione e per festeggiare vi offro già un dolce "floreale": una buonissima torta di mele, decorata con roselline di mele. L'idea non è mia, ma di Donatella del blog L'ingrediente perduto e ammetto pure che la sua è molto più bella della mia! Ma quel che più importa è il gusto: delizioso come ogni torta di mele, ma con una morbidezza speciale donata dal mascarpone.


Come vi dicevo, la ricetta è tratta dal blog L'ingrediente perduto, ma ho aggiunto alcune modifiche secondo il mio gusto.

Ingredienti per la torta di mele:
- 250 g di farina 00;
- 125 g di zucchero;
- 4 uova;
- 1 bustina di lievito;
- 200 g di mele (io ho usato le fuji);
- qualche cucchiaio di succo di limone;
- 1 pizzico di sale;
- 250 g di mascarpone;
- 1 bustina di vanillina.

Montate le uova con lo zucchero e un pizzico di sale. Sbucciate le mele e riducetele a pezzettini, irroratele con un pò di succo di limone. Con una forchetta, mescolate al mascarpone una bustina di vanillina, oppure ancora meglio "grattate" con un coltello una bacca di vaniglia. Unite a questo punto alla montata di uova il mascarpone e delicatamente aggiungete, a poco a poco, la farina setacciata con il lievito. Se l'impasto vi sembra troppo duro potete aggiungere un goccio di latte, ma sappiate che non deve essere troppo liquido: dovrà essere ben consistente e non consiglio di aggiungere ingredienti umidi, dato che le mele in cottura rilasciano a loro volta umidità. Aggiungete quindi all'impasto le mele a pezzetti. Imburrate e infarinate una tortiera da 26 cm diametro, versatevi l'impasto e decorate con le roselline di mele, preparate in base al procedimento seguente.


Per le roselline di mele:
- 250 g di mele (io ho usato le fuji);
- 700 g di acqua;
- 300 g di zucchero;
- spezie a piacere (es. cannella).
Mettete in una casseruola acqua, spezie e zucchero, finchè non raggiunge il bollore. Nel frattempo lavate accuratamente le mele e, lasciandole intere e senza sbucciarle, privatele del torsolo (io ho usato un pela-patate). A questo punto ricavatene rondelle sottili circa 34- mm. Quando lo sciroppo bolle, immergetevi dentro le rondelle di mela e spegnete il fuoco non appena riprende il bollore. A questo punto ponete le rondelle su carta assorbente, con delicatezza, e lasciatele raffreddare. Mettete lo sciroppo da parte, alla fine della ricetta vi darò un piccolo consiglio per utilizzarlo senza sprecare nulla!
Per comporre le roselline, dovete tagliare a metà ogni rondella di mela e arrotolarle come se si trattasse di un nastro, allargando via via il diametro: è più semplice a farlo che a dirlo! Per comporre una rosellina vi serviranno circa 3 o 4 rondelle intere.

Per completare la torta di mele:
Ponete le roselline che avete ottenuto sulla vostra torta e infornate a 180°C per un'ora, facendo sempre la prova stecchino. Quando la torta è cotta e raffreddata, spolverizzatela di zucchero a velo.

Per non buttare nulla:
Con lo sciroppo avanzato dopo aver sbollentato le rondelle mele, potete fare una veloce ma ottima torta morbida per la prima colazione. Rimettete lo sciroppo a bollire finchè non si riduce un pò di volume (fino a ottenere circa 400 ml di sciroppo), poi fatelo raffreddare e aggiungetevi 60 g di burro fuso, un uovo e impastate tutto con 300 g di farina, 1 bustina di lievito, 70 g di cacao amaro. Con questo impasto potete fare o tanti muffin al cacao, oppure un'unica torta morbida dall'intenso gusto di cacao, profumata alla mela. Ponete l'impasto in una tortiera di 28 cm di diametro, imburrata e infarinata, e cuocete a 190°C per 45 minuti. 

Crostata di frolla alle carote, con nocciolata

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Oggi vi propongo una crostata davvero particolare, grazie alla pasta frolla arricchita dalle carote grattugiate! Semplice da fare, una bella fetta di crostata è sempre perfetta in ogni momento della giornata: per partire con golosità a colazione, per coccolarsi dopo pranzo, per spezzare il pomeriggio, per chiudere con dolcezza la cena. Ed in questo caso, oltre alla frolla alle carote, questa crostata è farcita con  golosissima crema di nocciole: cosa volere di più?


Per due crostate (da 24 e 20 cm di diametro):
- 500 g di farina 00 (più quella per infarinare il piano di lavoro);
- 200 g di carote grattugiate;
- 200 g di zucchero di canna;
- 150 g di burro;
- 1 uovo grande;
- 1 bustina di lievito;
-  Nocciolata Rigoni d'Asiago, in quantità utile per farcire le due crostate.


Una volta che avrete grattugiato le carote, impastatele con la farina setacciata con il lievito, il burro morbido a tocchetti, l'uovo e lo zucchero. Otterrete un impasto umido e abbastanza elastico, ponete il panetto in frigo per un'ora prima di lavorarlo. Dividete l'impasto in due porzioni, di cui una più grande (per la tortiera da 24 cm) e una più piccola (per la tortiera da 20 cm). Imburrate e infarinate le due tortiere, stendete la pasta (tenendo da parte una quantità sufficiente per fare "la griglia" sulla crostata) e farcite con la nocciolata, infine terminate facendo le strisce di pasta e il reticolo. Infornate a 180°C per 40-50 minuti, eventualmente coprendo le crostate con un foglio di alluminio durante l'ultimo quarto d'ora. Sfornate, lasciate raffreddare e... assaggiate!

Le carote nell'impasto regalano un gusto ed una consistenza molto originali: la frolla che ne risulta è tendenzialmente meno croccante di quella classica, una via di mezzo tra una frolla e l'impasto di una ciambella più morbida, che ben si sposa con la cremosità della nocciolata. Considerata la quantità di farina in rapporto alla quantità del burro e delle uova, abbiamo inoltre un dolce piuttosto leggero... magari non dietetico, ma neppure troppo pesante. Insomma, provatela!

Caprese al limoncello

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Una torta di mandorle profumata al limone è l'ideale per festeggiare l'inizio della primavera! La caprese al limoncello, in questo caso priva di cioccolata, è una variante della celeberrima caprese napoletana, a base di mandorle e cioccolata fondente. La ricetta di questa torta non viene da nessun libro di alta pasticceria, nè da qualche chef stellato... bensì dal "quaderno di ricette" di una collega di mia madre, che ha offerto questo dolce tra gli applausi di tutti. Saggiamente, mia madre si è fatta dare la ricetta... ed eccola qui: senza burro (il che è una nota di merito non da poco!), ma ricchissima di mandorle e di uova, posso assicurarvi che si tratta di un dolce irresistibile, dall'inconfondibile consistenza e dal gradevolissimo sapore. 


Per una tortiera da 24 cm di diametro:
- 350 g di farina di mandorle;
- 150 g di zucchero;
- 5 uova grandi;
- 100 ml di limoncello;
- la scorza di due limoni biologici;
- 40 g di farina 00;
- un pizzico di sale;
- zucchero a velo e qualche fetta di limone per decorare.


Anzitutto, dividete i tuorli dagli albumi e montate questi ultimi a neve ferma, con un pizzico di sale (vi consiglio di non montare tutti e cinque gli albumi insieme, fate a poco a poco per ottenere un risultato migliore). Montate poi i tuorli con lo zucchero, fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Grattugiate la scorza dei limoni e aggiungetela alla montata di tuorli; incorporate a poco a poco anche la farina, continuando a mescolare, poi aggiungete il limoncello e, gradualmente, la farina di mandorle. Se a mano a mano che aggiungete la farina di mandorle il composto vi sembra diventare troppo duro, aggiungete un cucchiaio o due di albumi montati. Quando avete incorporato tutta la farina di mandorle, passate a incorporare gli albumi montati a neve, delicatamente, in modo che non si smontino. Foderate una teglia da 24 cm di carta forno (inumidita e strizzata), versatevi il composto e infornate per 50 minuti a 170°C. Quando la torta è fredda, sformatela, spolverizzatela di zucchero a velo e decoratela con fettine di limone. Mi ha molto sorpreso la sua consistenza perfetta nonostante manchi il burro e ogni suo sostituto: al gusto, non se ne sente per nulla la mancanza ed è anche più digeribile (compatibilmente con il fatto che non è comunque una torta leggera, vista l'alta percentuale di mandorle). Mi raccomando: gustatela a temperatura ambiente, in modo che sprigioni tutto il suo profumo e l'intenso gusto di mandorla. E buona primavera a tutti!

La torta di ciliegie della Foresta Nera

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Oggi vi propongo un classico dell'alta pasticceria tedesca: la Schwarzwälder Kirschtorte o, come tutti noi la conosciamo più semplicemente, torta di ciliegie della Foresta Nera. Tradizionalmente è un dolce composto da strati di pan di spagna al cioccolato, farcito con panna montata e ciliegie sotto spirito... ma la mia versione prevede che l'impasto sia più ricco di un pan di spagna: sono presenti sia il burro che una piccola quantità di farina di mandorle. Che ne dite, ve ne taglio una fetta?



Ingredienti (per una torta di 26 cm di diametro, usando due tortiere... se disponete di tortiere più piccole, riducete gli ingredienti oppure fate tre tortiere):
- 250 g di zucchero semolato;
- 75 g di farina di mandorle;
- 50 g di cacao amaro;
- 250 g di farina autolievitante;
- 130 g di burro;
- 4 dl di latte;
- 3 uova;
- liquore alla ciliegia (Kirsch, oppure Cherry);
- 500 ml di panna fresca;
- zucchero a velo;
- 2,5 bustine di pannafix;
- cioccolato fondente in riccioli, scagliette o gocce in quantità;
- ciliegie sotto spirito in quantità (sia per decorare che per farcire);
- ciliegie candite, alcune per la decorazione.

Montare il burro ammorbidito con lo zucchero, fino ad ottenere una crema soffice. Sempre mescolando con le fruste, aggiungere una ad una le tre uova. Setacciare farina, farina di mandorle e cacao, ottenendo quindi un insieme privo di grumi. Amalgamare alla montata di burro e uova, sempre continuando a montare, l'insieme di farina e cacao, alternandolo a piccole quantità di latte, fino a esaurimento degli ingredienti. Imburrare e infarinare due tortiere da 26 cm di diametro: dividere l'impasto nelle due tortiere e cuocerle per circa 40 minuti in forno preriscaldato a 180°C (fate sempre la prova stecchino). Una volta cotte e sfornate, lasciare raffreddare completamente le torte. 


Montare poi la panna ben fredda con le bustine di pannafix e cinque cucchiai rasi di zucchero a velo (questa quantità può essere variata, per 500 ml di panna fredda, a seconda dei vostri gusti). A questo punto, sul piatto di portata, bagnare il primo strato di pasta con quattro-cinque cucchiai di liquore alla ciliegia, farcire con uno strato di panna ben montata e disporre su di essa un generoso strato di ciliegie sotto spirito, private del nocciolo. Coprite con il secondo strato di pasta, bagnatelo sempre di liquore e a questo punto ricoprite tutta la torta di panna montata, aiutandovi con una spatola per un miglior risultato. Decorate il bordo della torta con il cioccolato a scagliette (oppure in gocce o riccioli), completate la decorazione con ulteriori ciuffi di panna e ciliegie (sia candite che sotto spirito). 


Non è la prima volta che faccio questa Foresta Nera e ha sempre riscosso un buon successo tra i golosi! In particolare, questa volta l'ho decorata anche con alcune meringhette. E' stato il degno dolce per festeggiare la laurea di Chiara, la sorella del mio fidanzato... quando si raggiungono grandi traguardi, bisogna festeggiare con grandi dolci!


Con questo dolce, realizzato in quest'occasione di gioia condivisa con amici e famigliari, partecipo volentieri al contest di Imma, dedicato a "I dolci del cuore", in collaborazione con Wald.

Zuppa inglese in coppa

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Ho sempre creduto che la zuppa inglese fosse uno di quei dolci tradizionali del ferrarese, una di quelle ricette "della nonna" che si tramandano senza nessuna ricetta scritta, solo grazie alla consuetudine di preparare questo dolce e di portarlo in tavola per la gioia dei golosi. In realtà, grazie ad internet, ho potuto scoprire qualcosa di più sull'origine di questo dolce al cucchiaio: in effetti pare che la ricetta originale possa essere attribuita ai cuochi della corte Estense, ma la zuppa inglese nei secoli si è talmente diffusa in tutte le città emiliane da non poter più essere considerata necessariamente "ferrarese". I libri, i blog e i giornali di cucina hanno poi dato celebrità nazionale a questo dolce, che oggi viene apprezzato in tutta Italia. Di solito si serve a grandi cucchiaiate, direttamente da una capiente terrina dove creme voluttuose ricoprono strati di pan di spagna bagnato dal liquore... oggi vi propongo una versione "singola", perchè ciascuno si goda un'intera coppa di questa delizia!


Ingredienti per quattro coppe grandi:
- Mezzo litro di latte intero;
- 4 tuorli;
- 2 cucchiai di farina 00;
- 80 g di zucchero;
- la scorza di un limone biologico;
- 100 g di cioccolato extrafondente (almeno al 70% di cacao);
- Liquore Alchermes (eventualmente diluibile con acqua);
- circa 300 g di Pan di Spagna.


Preparate la crema pasticciera: in un tegame dal fondo spesso ponete i tuorli, frustateli con 80 g di zucchero e due cucchiai di farina, in modo che si formi un composto senza grumi. Aggiungete poi il latte e la scorza di limone a pezzi non troppo piccoli (dovrete toglierli terminata la cottura). Ponete sul fuoco e mescolate sempre con la frusta, fino a raggiungere il bollore: dopo 2 minuti spegnete e fate raffreddare la crema, togliendo le scorze di limone. A questo punto dividete la crema in due parti: in una delle due aggiungete il cioccolato spezzettato finemente, che si scioglierà grazie al calore della crema. Mescolate bene fino ad ottenere una bella crema pasticciera al cioccolato. Attendete perchè le due creme si intiepidiscano.
Per il Pan di Spagna vi rimando alla mia ricetta collaudata. La quantità di pan di spagna da utilizzare si può modificare anche secondo il vostro gusto: quanto volete bagnare l'impasto? (più lo bagnate, più tende a perdere spessore e consistenza), quanta crema gradite rispetto agli strati di pasta? In base a come risponderete, potrete modificare il dosaggio.


Composizione delle coppe: ponete sul fondo di ogni coppa un pò di pan di spagna a grosse briciole e bagnatelo con il liquore Alchermes. Anche in questo caso potete usare o il liquore in purezza, se vi piace il gusto alcolico e deciso, oppure potete diluirlo con un pò d'acqua. Non esistono regole precise: la zuppa inglese si prepara anche in base al gusto "di casa"! Coprite il pan di spagna con uno strato di crema al cioccolato, poi di nuovo componete uno strato di pan di spagna bagnato di Alchermes e un ulteriore strato di crema gialla. A me era avanzata poca crema al cioccolato, con cui ho completato le coppe. Potete decorarle con gocce di cioccolato o panna montata... conservate in frigo almeno 12 ore prima di gustare, in modo che gli ingredienti si armonizzino al meglio. E poi... affondate il cucchiaino!

Cioccolatini con mou di zafferano

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Questi cioccolatini sono letteralmente magici! Dal sapore raffinato grazie allo zafferano, hanno una consistenza tremendamente peccaminosa (per me tutto ciò che è "mou"è peccato allo stato puro!), ma sono pure veloci e facili da realizzare. Un cioccolatino ripieno che sorprenderà tutti, voi per primi... perchè la vera magia si realizza quando mescolerete lo zafferano al cioccolato bianco: vedrete formarsi in pochi istanti una morbidissima e deliziosa mou! La ricetta proviene da un bellissimo numero monografico di Alice Cucina, dedicato al "Cioccolato che Passione".


Ingredienti per 10 cioccolatini ripieni (stampo ovetti pasquali Tescoma):
- 100 g di cioccolato fondente da copertura;
- 2 cucchiai di panna fresca liquida;
- 1 bustina di zafferano;
- 80 g di cioccolato bianco.


In una tazzina mescolate alla panna intiepidita lo zafferano, lasciando riposare il tutto per almeno un'ora, in modo che la polvere si amalgami perfettamente con la panna. Nel frattempo sciogliete a bagnomaria la cioccolata fondente e versatela nello stampo per cioccolatini, poi rovesciatelo su un foglio di carta forno e lasciate scolare il cioccolato in eccesso (aiutatevi con una griglia per questo).  Ponete lo stampo a indurire in frigorifero: avrete così ottenuto dei gusci di cioccolato fondente. Quando solidificato, recuperate il cioccolato fondente rimasto sul foglio di carta forno.
Sciogliete poi a bagnomaria il cioccolato bianco. Quando è perfettamente sciolto, togliete dal fuoco e aggiungete la panna con lo zafferano: mescolate in fretta, in pochi istanti otterrete una favolosa mou filante e morbidissima. 

 

Attendete che la mou si intiepidisca e riempite quindi con questa i gusci di fondente. Rimettete in frigo per una decina di minuti perchè il tutto si consolidi. Nel frattempo riscaldate a bagnomaria il cioccolato fondente rimasto (quello recuperato dalla carta forno): dovrebbe essere in quantità sufficiente per sigillare i cioccolatini. Rimettete in frigo a consolidare per un'ora, poi sformateli delicatamente; conservateli e serviteli a temperatura ambiente.

P.s. Questi 10 cioccolatini sono durati giusto un giorno tra amici e parenti vari... quindi non ho avuto la necessità di temperare il cioccolato fondente che li riveste. Tuttavia l'ideale per un miglior risultato sarebbe eseguire sempre il temperaggio, tecnica nella quale io ancora devo perfezionarmi e per questo vi rimando al post sacrosanto del Nanni.

 
Con questa ricetta partecipo, per la sezione dolci, al contest "In un sol boccone" dei blog "La bottega delle dolci tradizioni" e "Miel&Ricotta", in collaborazione con Peroni.

La colomba pasquale con lievito di birra, impastata a mano

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Chi ha la passione della cucina, considera le feste "comandate" come occasioni per cimentarsi con le grandi ricette della tradizione... e, nonostante il tempo sia poco, gli impegni troppi, l'attrezzatura non sempre adeguata, più di tutto vince la voglia di sperimentare e divertirsi in cucina! Preparare questa colomba pasquale, per me che non ho nè la planetaria, nè la giusta esperienza con i lievitati, è stata la mia maratona di Pasqua... che però mi ha dato quella meravigliosa sensazione di leggerezza e lieve esaltazione quando mi cimento in queste imprese culinarie. C'è chi dice che la colomba vera sia solo quella con il lievito madre, ingrediente fondamentale che tuttavia ancora non ha trovato spazio nella mia cucina... e quindi ho ripiegato con il lievito di birra, garantendomi un procedimento leggermente più veloce. Ho iniziato ad impastare le mie due colombelle il pomeriggio del venerdì santo, non appena sono tornata dal lavoro; cotte ieri pomeriggio, oggi saranno le dolci protagoniste del pranzo pasquale.


Ingredienti (per due colombe da 750 g): 
- la scorza grattugiata di un limone e un'arancia biologici;
- 200 g di arancia candita;
- 250 g di burro;
- 25 g di lievito di birra;
- 800 g di farina manitoba;
- 60 g di miele;
- 6 tuorli;
- 200 ml di latte fresco intero;
- 180 g di zucchero.



1° impasto:
Sciogliete 25 g di lievito di birra in 70 ml di latte tiepido; mescolatelo poi con 100 g di farina e un cucchiaino di miele. Mettete a lievitare per almeno 30 minuti, in forno spento e in una ciotola coperta da un canovaccio. Io ho messo in forno anche una pentola di acqua calda per aiutare la lievitazione.

2° impasto:
Impastate l'impasto precedente con 80 ml di latte tiepido, altri 100 g di farina. Lasciate lievitare ancora per 30 minuti almeno, sempre con le modalità specificate prima.

3° impasto:
Impastate l'impasto precedente con 150 g di farina, facendola assorbire tutta. Poi aggiungete 80 g di zucchero, 50 ml di latte tiepido e lavorate l'impasto a lungo, finchè non ottenete una palla omogenea ed elastica. Poi aggiungete 80 g di burro ammorbidito a tocchetti, poco alla volta, fino a completo assorbimento. Alla fine di questo passaggio, se avrete impastato bene (a mano, lo ammetto, è una fatica notevole!), otterrete una palla di impasto lucida e abbastanza appiccicosa, che però si stacca in modo netto dalla superficie di lavoro. Ponete a lievitare in forno spento almeno per 2 ore, sempre con le modalità specificate prima.



4° impasto:
Impastate l'impasto precedente con 100 g di zucchero, la buccia grattugiata di arancia e limone, il miele restante, 6 tuorli d'uovo (possibilmente non freddi di frigorifero) e, gradualmente, il burro restante ammorbidito a pezzetti e la farina rimanente. Impastate bene fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico (di nuovo: aspettatevi una certa fatica, impastando a mano!), quindi unite l'arancia candita a pezzetti piccoli (possibilmente non freddi di frigorifero) e continuate a lavorare l'impasto finchè i canditi non saranno perfettamente "integrati" nella pasta. Lasciate lievitare in forno spento per 12 ore, sempre con le modalità specificate prima.

5° impasto:
Prendete l'impasto e lavoratelo su una spianatoia per qualche minuto. A questo punto dividetelo a metà e, con ciascuna metà, formate un rotolo centrale che andrà posizionato nello stampo da colomba a formare il corpo, e due pagnottelle per le ali. Rimettete in forno spento, sempre con la pentola d'acqua calda, a lievitare fino a raddoppio dell'impasto (minimo 3 ore, io ne ho aspettate 5).


Glassa (per due colombe da 750 g):
- 100 g di albume;
- 80 g di farina di mandorle;
- 150 g di zucchero semolato;
- 15 g fecola di patate;
- 15 g amido di mais;
- mandorle non sbucciate;
- zuccherini.

Glassatura e cottura: 
Prima di tutto accendete il forno per preriscaldarlo a 180°C. Poi mescolate con una frusta a mano, senza montare, tutti gli ingredienti della glassa escluse le mandorle e gli zuccherini. Mettete la glassa ottenuta in una sac-a-poche e rivestite delicatamente le due colombe: fate attenzione che non dovete metterne troppa, per non compromettere la cottura! Una volta che avrete rivestito di glassa le colombe, passate a guarnirle con le mandorle e gli zuccherini.
Infornate per 50 minuti circa a 180°C a forno ben caldo: non aprite assolutamente prima che siano passati almeno 40 minuti e, se la glassa dovesse scurirsi troppo, negli ultimi 10 minuti coprite con un foglio di alluminio.
Una volta cotte (fate sempre la prova stecchino!), bisognerebbe mettere le colombe a raffreddare capovolte, infilzate dai ferri da calza. Io ho omesso questo passaggio e le ho lasciate raffreddare semplicemente su una griglia.

 

Consiglio: ho trovato un video di una colomba al lievito di birra impastata a mano che mi è stato molto utile! La ricetta che ho seguito non è la stessa suggerita nel video, ma il procedimento e i passaggi sono praticamente gli stessi, quindi vi suggerisco - prima di lanciarvi nell'impresa dell'impasto a mano - di darci un'occhiata: vi darà un'idea precisa di cosa aspettarvi e come dovrebbe essere il risultato.

Queste due belle colombe andranno ad allietare la tavola della mia famiglia e di quella del mio fidanzato... ma virtualmente le spedisco in volo a tutti voi, con i miei migliori auguri di buona Pasqua!


Augurissimi a tutti, purtroppo non riuscirò a passare singolarmente da ciascuno di voi, ma spero che il mio augurio vi arrivi comunque tramite questo post... trascorrete una buonissima Pasqua e Pasquetta!!!

Fudge alle nocciole... un cubetto tira l'altro!

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Li avevo visti, meravigliosi, "in purezza" dalla cara Vale, poi ho ammirato l'immancabile versione ai pistacchi dalla Fenice più famosa del web... ed oggi io ve li propongo con le nocciole tostate! Di cosa sto parlando? Dei fudge, cubetti di denso cioccolato che appena incontrano il nostro palato fondono, sciogliendosi in una crema goduriosissima e avvolgente. Se poi c'è anche una nocciola croccante ad arricchire il gusto e la consistenza di questi cioccolatini, ebbene ci siamo appena assicurati uun posto nel girone dei golosi! Ve l'ho detto che sono anche facilissimi?


Ingredienti per circa 40 pezzi:
- 200 g di cioccolata fondente;
- 170 g di latte condensato;
- 25 g di burro;
- 100 g di nocciole tostate.


Fate sciogliere a bagnomaria la cioccolata fondente a pezzi, insieme con il burro a tocchetti e il latte condensato: quando tutti gli ingredienti saranno sciolti e amalgamati a dovere, otterrete una crema lucida e corposa. A questo punto potete aggiungervi direttamente le nocciole a pezzetti oppure lasciandole intere, come ho fatto io che volevo enfatizzare il contrasto cremoso-croccante. Rivestite una teglietta di 20x12 cm con carta forno e versatevi dentro il composto, livellando bene in superficie. Mettete in frigo per almeno 3 ore, terminato il tempo sformate il blocco di fudge e tagliatelo a cubetti, su un tagliere. Trasferite i fudge su un vassoio... et voilà! Conservateli al fresco... dicono che possano durare diversi giorni, ma dubito che resisteranno tanto!

Pane all'uvetta...per un picnic di buon 1° maggio!

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Non sono un'esperta di pane e lievitati, ma questi panini sono talmente facili che potrebbe farli chiunque! Arricchiti dall'uvetta, sono solo leggermente dolci e, se non volete mangiarli da soli, si prestano benissimo ad essere spalmati con burro e marmellata per prima colazione... Ve li consiglio, anche per un picnic fuori porta (se la pioggia ce lo consente) in queste giornate di primavera!


Ingredienti (per 10 panini):
- 500 g di farina manitoba;
- 50 g di lievito madre attivo (secco, in polvere);
- 120 g di zucchero;
- 100 g di burro;
- 2 tuorli grandi,
- 100 g di uvetta;
- acqua q.b..


Come prima cosa, mettete in ammollo l'uvetta in acqua tiepida. Preparate poi il primo impasto: mescolate 150 ml di acqua con 300 g di farina e il lievito, fino a formare un panetto omogeneo. Mettete in una ciotola coperta da un canovaccio e lasciate lievitare in forno spento (ma che prima avevo portato a temperatura 28°C) per 40 minuti. Scolate e strizzate l'uvetta, fondete il burro e lasciatelo intiepidire. Poi preparate il secondo impasto: mescolate 200 g di farina con lo zucchero, le uova, il burro fuso intiepidito, altri 50 ml di acqua e infine impastatelo con il primo impasto, fino ad ottenere una palla omogenea di pasta. Aggiungete l'uvetta, impastando ancora velocemente. Ricavate poi dieci palline, che andrete a disporre ben distanziati su una placca coperta di carta forno: mettete a lievitare nel forno sempre spento (ma prima portato a temperatura 28°C) per due ore o comunque fino al raddoppio dei panini. Togliete i panini dal forno e accendetelo, fino a riscaldarlo a 180°C: a questo punto infornate i panini per 25-30 minuti. Buon picnic!


Inoltre oggi rigrazio molto Flora per avermi assegnato questo premio, mi fa davvero piacere!

Il premio prevede di rispondere a queste domande:
1) Qual è il tuo colore preferito?  Rosso.
2) Qual è l’elettrodomestico di cui non riusciresti più a fare a meno? Lo sbattitore elettrico.
3) Qual è il tuo miglior difetto? Sono troppo precipitosa, vorrei programmare tutto nei minimi dettagli e mi preoccupo anche di cose veramente assurde!
4) Cosa non può mancare nella tua cucina? La farina, le uova, il burro: l'essenziale insomma.
5) Cosa cambieresti del tuo aspetto? La mia pelle.
6) Cosa ti non sopporti negli altri? La superficialità.
7) Cosa ti rilassa di più? Dipende dai momenti e dal mio stato d’animo: leggere, andare in bici, coccolare la mia gatta, guardare la tv spaparanzata sul divano…
8) Quanti anni vorresti avere? Mmm… diciamo 25, un bel numero tondo che ho superato ormai da quasi 3 anni.
9) Perché hai aperto un blog? Questa domanda per me si collega con la prossima, perciò rispondo sotto!
10) Cosa ti piace di più: cucinare, mangiare o fotografare?  Cucinare in primis, mangiare al secondo posto… e fotografare mi piace molto, ma se ci riferiamo ad animali, natura, città o paesaggi… mentre non amo fotografare i miei piatti e la mia cucina: non sono per nulla “professionale” e quindi i miei scatti culinari li vivo con un po’ di “ansia da prestazione”.  Ammetto che spesso, quando devo fotografare i miei dolci per il blog, vorrei poterne fare a meno…  per me il significato del blog è soprattutto condividere una mia passione e ricette che vorrei consigliare alle altre persone, non ho alcuna pretesa (né voglio averla) di trasformare la mia cucina in un set fotografico professionale: non è assolutamente il mio scopo e anzi, la parte fotografica del mio blog è la cosa che meno amo in assoluto... anche se capisco che è fondamentale fare foto discrete, per permettere ai miei lettori di farsi un'idea più precisa delle ricette che pubblico!

Giro questo premio a tutti voi e intanto vi auguro di trascorrere un buon 1° maggio!

Tartellette con confetture speciali: al cocomero bianco&arancia e alle pesche, amaretti&cacao

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Metà del merito di questa ricetta (e quindi di questo post) va alla mia amica Giada che, alcuni mesi fa, mi ha regalato due barattoli di confetture molto particolari: una al cocomero bianco e arancia, l'altra alle pesche, amaretti e cacao. Aspettavo da tempo l'occasione per assaggiare queste marmellate, ma non volevo impiegarle in una normale crostata. Recentemente ho acquistato i miei primi stampini antiaderenti per tartellette (tra l'altro ad un ottimo prezzo!) e ho quindi pensato che non ci fosse modo migliore per metterle alla prova, se non preparando delle deliziose crostatine con queste speciali confetture! E per la frolla, proprio perchè ne volevo una altrettanto speciale, ho scelto quella del Maestro Maurizio Santin, che con un pizzico di farina di mandorle è veramente eccelsa.


Ingredienti per la frolla di Maurizio Santin (per 10 tartellette, circa 550 g di pasta frolla):
- 250 g di farina 00;
- 142 g di burro morbido;
- 70 g di zucchero a velo;
- 25 g di farina di mandorle;
- 1 uova intere;
- 1/4 baccello di vaniglia;
- 1/4 di cucchiaino di fior di sale.


Setacciate la farina con lo zucchero a velo e la farina di mandorle, poi aggiungete il pizzico di sale, il burro ammorbidito a pezzetti, i semini di vaniglia "grattati" dal baccello, l'uovo. Impastate fino ad ottenere un impasto omogeneo e liscio, formate il panetto e coprite con la pellicola, mettendolo a riposare in frigorifero almeno 12 ore. Poco prima di riprendere il panetto fuori dal frigo, accendete il forno a 180°C e imburrate e infarinate gli stampini per tartellette. 
Riprendete la vostra pasta frolla e stendetela di uno spessore di 0,5 cm, ricavandone dieci dischi del diametro adatto per i vostri stampini, dove andrete quindi a posizionarli. Una volta che avrete terminato di porre la pasta frolla negli stampini, con la rimanenza di pasta create dieci stelle con un tagliabiscotti, che vi serviranno per completare il dolcetto.
Riempite i gusci di pasta frolla con due cucchiai di marmellata e ponetevi sopra una stella di pasta frolla. Posizionate gli stampini su una leccarda da forno e infornate a 180°C, cuocendo per 30-35 minuti (dipende dal vostro forno). Una volta cotte, sfornate e lasciate raffreddare completamente le tartellette prima di toglierle dallo stampino.

In primo piano,una tartelletta farcita con confettura di cocomero bianco e arancia

Il guscio di frolla di Santin è di una croccantezza e di un gusto unici, ma queste confetture non sono state da meno! La confettura di cocomero bianco e arancia l'ho trovata deliziosa, molto dolce ma non stucchevole, assomiglia vagamente alla marmellata ai fichi d'India! Se siete curiosi di sapere come si preparata, andate tutti sul blog di Giada, dove vi mostra passaggio per passaggio come preparare questa delizia. 

In primo piano, una tartelletta con confettura di pesche, cacao e amaretti

La confettura di pesche, amaretti e cacao è altrettanto speciale, dal gusto molto particolare e originale! Giada ancora non ha pubblicato la ricetta, ma confido che possa farlo prossimamente, così da renderci partecipi anche di questa bontà. Giada, non posso che ringraziarti ancora di questo delizioso regalo che abbiamo gustato tutti quanti qui in famiglia! 

La mia crostata al cacao, con ripieno di fichi e cioccolata

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Quest'anno ho avuto la grande fortuna di poter svolgere il mio tirocinio nella scuola primaria dove insegnano quelle che sono state le mie maestre: è stato un vero e proprio "tuffo nel passato"... ma contemporaneamente, anche "nel futuro", pregustando quella che spero sarà la mia prossima vita lavorativa insieme ai bambini. E' stata un'esperienza bellissima, sia a livello professionale che umano, grazie alle mie "ex" insegnanti e ai bimbi delle classi: giuro che non avrei potuto chiedere di più. 
Sul finire del tirocinio, dato che ogni promessa è debito, ho portato una torta a scuola. Come quasi sempre accade quando ho la necessità di avere un dolce pratico da trasportare (e da mangiare!), ma anche buono, di quelli che ti fanno venire voglia di prenderne una seconda fetta... ho optato per quello che è il mio cavallo di battaglia in questi casi: la mia crostata al cacao, con ripieno di fichi e cioccolata.


Ingredienti (per una tortiera da 24 cm di diametro):
- 300 g di farina 00;
- 50 g di cacao amaro di ottima qualità;
- 150 g di zucchero;
- 125 g di burro;
- 2 uova medie;
- 1/2 bustina di lievito;
- marmellata di fichi casalinga, in abbondante quantità per farcire la torta;
- gocce di cioccolata fondente, oppure cioccolata fondente a pezzetti q.b. (possibilmente Emilia).


Preparare una frolla, impastando la farina setacciata con il lievito e il cacao, lo zucchero, il burro ammorbidito a tocchetti, le uova. La presenza del cacao renderà l'impasto piuttosto consistente da lavorare, ma non preoccupatevi: è la norma; eventualmente potete aggiungere 25 g di burro, cosa che io non faccio mai perchè trovo che l'impasto sia equilibrato così. Una volta che avrete ottenuto un panetto omogeneo, fatelo riposare in frigo per 30 minuti coperto da pellicola, poi riprendetelo e battetelo con il mattarello per "ammorbidirlo" senza che il burro fonda. Stendete circa 2/3 di pasta con il mattarello e foderate una tortiera imburrata e infarinata (24 cm di diametro), avendo cura di fare anche il bordo della crostata. 
Bucherellate il fondo con una forchetta, poi farcite con un'abbondante quantità di marmellata di fichi. Mi scuso per non riuscire a darvi la quantità esatta: la mia marmellata di fichi è rigorosamente casalinga, invasata in barattoli tutti diversi, quindi non so mai il peso preciso. Sappiate solo che non lesino sulla quantità: questa dolcissima delizia si sposa alla perfezione con la pasta al cacao, intensa e dalla nota amara al punto giusto. Se proprio volete strafare, dopo che avrete farcito con la marmellata di fichi, cospargete la superficie della crostata con alcune manciate di gocce di cioccolata fondente (oppure cioccolata a pezzetti, ma la resa estetica sarà inferiore). Riprendete l'1/3 di impasto rimasto e terminate la crostata, con decorazioni a piacere (in questo caso io ho fatto delle stelle con un tagliabiscotti), oppure con il classico "intreccio" delle crostate. Mettete in forno per 50 minuti a 180°C (preriscaldato, mi raccomando!). Sfornate, lasciate raffreddare completamente e... gustate!


Credetemi, ne vale la pena: non è la "solita crostata", è qualcosa di più. Il contrasto tra il dolcissimo nettare dei fichi, maturati al sole e poi trasformati in marmellata, e la frolla al cacao amaro, croccante ed intensa, è qualcosa di delizioso... e se l'arricchite anche di gocce di cioccolato, beh, la golosità è assicurata. Con questa ricetta partecipo in extremis al contest di Cristina, dedicato appunto ai contrasti.


Sappiate anche che questa crostata, molto apprezzata a scuola, è stata prontamente rifatta, con successo, dalle mie maestre! Che soddisfazione!!!
Termino il post con una citazione, dedicata proprio ai miei maestri della scuola elementare, che per me sono stati eccellenti insegnanti allora come adesso, in questa mia esperienza di tirocinio: 
"Un insegnante ha effetto sull'eternità; non può mai dire dove termina la sua influenza", (Henry Adams, L'educazione di Henry Adams). 
Ed è esattamente così!

Bavarese bigusto, con fragole fresche

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Siamo in maggio e non poteva mancare un dolce alle fragole! In questo caso è una bavarese: dolce freschissimo e relativamente "leggero", che si gusta cucchiaiata dopo cucchiaiata, celebrando la bella stagione! E così, mentre ci avviamo settimana dopo settimana verso l'estate, iniziamo a portare sulle nostre tavole qualcosa di buono e fresco, con l'ottima frutta di stagione.


Ingredienti per la bavarese alle fragole:
-150 g di panna fresca;
- 95 g di fragole fresche (a queste vanno aggiunte altre fragole per decorare, q.b.);
- 1 cucchiaio di succo di limone (o comunque in quantità adeguata alla dolcezza e maturazione della frutta);
- 55 g di zucchero semolato;
- 5,5 g di gelatina in fogli.

Ingredienti per la parte al cioccolato:
- 100 g di cioccolato fondente;
- 200 g di panna fresca;
- 2 g di gelatina in fogli.

Nota: per ottenere una migliore resa estetica, l'ideale è usare uno stampo in silicone, in modo che (diversamente da quanto è successo a me!) la bavarese si sformi perfettamente restando "liscia".


Frullate le fragole con il succo di limone, poi aggiungete lo zucchero (55 g) al frullato. Montate la panna (150 g) senza zucchero, a neve fermissima. Aggiungete al frullato di fragole la gelatina, precendetemente ammollata e sciolta sul fuoco; per aiutarvi in questo passaggio può essere utile riscaldare al microonde un paio di cucchiai di frullato di fragole, nel quale aggiungere la gelatina sciolta (5,5 g). A questo punto versate a filo il frullato scaldato al resto del frullato, mescolando bene: questo dovrebbe evitare sgradevoli "grumi" che la gelatina può creare se versata direttamente calda in un composto freddo. Incorporate la panna montata al frullato di fragole e riempite (fino a metà) con questo composto lo stampo che avete scelto (il mio aveva capacità di 1 litro). Ponete in frigo a consolidare e intanto sciogliete a bagnomaria 100 g di cioccolata fondente; quando sarà sciolta e ancora calda, aggiungetevi 2 g di gelatina precedentemente ammollata, strizzata e sciolta. Lasciate intiepidire e nel frattempo montate a neve ferma anche altri 200 g di panna fresca. Quando la cioccolata sarà abbastanza tiepida, unitela alla panna montata e andate a riempire con questo composto il resto dello stampo, livellando bene con una spatola. Lasciate riposare in frigo per almeno 12 ore, poi sformate e decorate con fragole fresche tagliate a pezzetti. Servite la bavarese a fette, fresca di frigo.

Crostata frangipane alle mele e frutta fresca di Montersino

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E anche quest'anno, il mio compleanno è arrivato e passato! Oltre ad avere accumulato un anno in più, ho anche avuto il piacere di "spuntare" un'altra bella torta di Montersino dalla mia lista di dolci da provare assolutamente. E come spesso accade quando voglio festeggiare in modo importante, mi sono appunto rivolta al suo libro "Peccati di gola" per scegliere la mia torta di compleanno... vista l'abbondanza stagionale, ho optato per questa crostata frangipane alle mele e frutta fresca, veramente deliziosa e neppure troppo complicata. Ed è stato proprio un buon  compleanno!


Ingredienti per circa 300 g di frolla (ricetta di Montersino):
- 150 g di farina 00;
- 90 g di burro ammorbidito;
- 24 g di tuorli;
- 60 g di zucchero a velo (io ho ridotto a 50 g);
- 1 pizzico di sale;
- scorza di limone grattugiata, q.b.

Procedimento: Disponete la farina a fontana, mettendovi al centro lo zucchero a velo, i tuorli, il burro ammorbidito a pezzetti, il sale, la buccia di limone. Lavorate gli ingredienti con le mani fino ad ottenere un panetto omogeneo, che metterete a riposare in frigo per almeno 30 minuti, coperto da pellicola trasparente.


Ingredienti per le mele spadellate:
- 400 g di mele tagliate a cubetti;
- 30 g di zucchero semolato;
- 10 g di buro;
- 25 g di Calvados (io l'ho sostituito con "Mandorla Amara").

Procedimento: mettete lo zucchero in una padella antiaderente e scaldate bene fino a quando non si sarà sciolto; aggiungete a questo punto il burro, le mele tagliate a cubetti (non troppo piccoli, devono reggere bene la cottura e restare piuttosto croccanti) e - Montersino dice - "fiammeggiate" con il Calvados. Io purtroppo non ho trovato questo liquore e ho usato la Mandorla Amara; inoltre non so se il concetto di "fiammeggiare" di Montersino corrisponda all'effetto che io ho avuto... ad ogni modo, alla fine ho ottenuto delle belle mele spadellate, molto profumate.


Ingredienti per il composto frangipane:
- 250 g di mandorle in polvere;
- 250 g di burro ammorbidito;
- 250 g di zucchero a velo;
- 100 g di farina 0;
- 250 g di uova intere.

Procedimento: montate il burro e lo zucchero a velo, fino ad ottenere un composto ben montato. Aggiungete poco alla volta le uova, montando sempre, poi incorporate la farina e le mandorle polverizzate, fino ad ottenere un composto omogeneo.


Ingredienti per la crema pasticciera (Montersino ne indica 100 g, io ho aumentato leggermente le dosi, potete leggere sotto le ragioni):
- 1 tuorlo;
- 125 ml di latte intero;
- 1 cucchiaino di amido di mais;
- 20 g di zucchero semolato.

Preparate la crema pasticciera: in un tegame dal fondo spesso ponete il tuorlo, frustatelo con zucchero e farina, in modo che si formi un composto senza grumi. Aggiungete poi gradualmente il latte, sempre frustando, ponete sul fuoco e mescolate continuamente, fino a raggiungere il bollore: dopo 2 minuti spegnete e fate raffreddare la crema.

 

Alcune note prima di procedere:
- Montersino indica di usare una tortiera tonda di 20 cm di diametro: io ve lo sconsiglio vivamente, in tutta onestà! Il ripieno è tantissimo, forse troppo, e pertanto vi consiglio di scegliere o una tortiera da 24 cm di diametro, oppure (come ho fatto io) una tortiera quadrata di lato 20 cm.
- Montersino indica di cuocere la torta a 180°C per 25 minuti: posto che ogni forno è diverso, io ho cotto la torta per 45 minuti a 180°C e solo così sono riuscita ad avere la giusta cottura;
- Montersino ha indicato, per completare la sua torta da 20 cm di diametro, 100 g di crema pasticciera... con le dosi indicate sopra da me otterrete una quantità leggermente maggiore di crema, utile a coprire senza eccessi una torta con superficie maggiore, in ragione del cambio di tortiera.


Per completare la torta:
- Frutta fresca per decorare (io ho usato fragole, ciliegie, kiwi, pesche sciroppate, banane, mirtilli, more);
- Gelatina neutra (io non l'ho usata);
- Pistacchi in granella (io non li ho usati).

Composizione della torta (in considerazione delle note precedenti):
Foderate una tortiera quadrata (lato 20 cm), prima imburrata e infarinata, con la pasta frolla: se ne avrete preparati 300 g sarà giusta giusta, anzi quasi scarsettina, ma non preoccupatevi che la torta verrà bene! Bucherellate il fondo della frolla con una forchetta, poi disponetevi sopra le mele spadellate e, infine, coprite il tutto con il composto frangipane, usando obbligatoriamente una sac-a-poche. Mi raccomando di usare una tasca per questo passaggio, perchè è fondamentale che il composto frangipane possa essere disteso in modo omogeneo sulla torta. Infornate a 180°C per 45 minuti e, a cottura terminata, lasciate raffreddare completamente.
Quando la torta è ben fredda, spalmate la superficie con la crema pasticciera (appena un velo, utile per "fissare" la frutta) e decorate con la frutta a pezzetti. Montersino decora ulteriormente la torta con gelatina neutra e pistacchi, che io ho omesso perchè preferivo un sapore più fresco. Conservate e servite fresca di frigo.


Nota finali (se dovessi riproporre questa torta, cambierei...):
La torta ha un gusto veramente ottimo e genuino, tuttavia preferirei che lo strato di frangipane fosse meno predominante rispetto alla frutta fresca. Sceglierei quindi una tortiera ancora più grande, magari di 26 cm di diametro, aumentando le dosi di frolla (almeno 500 g anzichè 300 g), di crema pasticciera (che deve comunque essere giusto un velo) e di frutta (sia le mele spadellate, sia la frutta di copertura), ma tenendo ferme le dosi per il frangipane. Detto questo, si tratta di una crostata alla frutta veramente deliziosa!


Aggiungo al post di oggi i miei migliori auguri di buon compleanno a una delle blogger più gentili, talentuose e dolci che ci siano: Vale di "La Ricetta che Vale"!! Buonissimo compleanno cara Vale, ti mando un abbraccio e una bella fettona di questa torta!!!

Tarte fondente al cioccolato e ciliegie

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In questi giorni è proprio scoppiato il caldo! Mentre io cerco di sopravvivere tra il lavoro, gli esami estivi e le brighe quotidiane, lo scorso weekend ho ben pensato di accendere ancora il forno - sarà una delle ultime volte - per consolarmi con una torta FAVOLOSA! Come ogni primavera-estate non può mancare una torta con le ciliegie e, se lo scorso anno avevo fatto questa super crostata, quest'anno ho scelto una ricetta dall'ultimo numero di Sale&Pepe. Che dirvi? Fresca di frigo è una goduria unica: il gusto dolce-aspro dei duroni si sposa meravigliosamente con un ripieno che sembra quasi tartufato, la frolla dall'intenso gusto di cacao racchiude questo ripieno in croccantezza. Provatela, non ve ne pentirete!



Ingredienti:
- 400 g di ciliegie con il nocciolo;
- 200 g di cioccolato fondente (io Emilia);
- 140 g di burro;
- 150 g di farina;
- 50 g di cacao amaro;
- 80 g di zucchero semolato;
- 40 g di zucchero a velo;
- 2 tuorli;
- 2 uova;
- 2-3 cucchiaini di Sherry;
- un pizzico di sale.



La ricetta prevede di preparare la frolla con il mixer, io l'ho impastata a mano e non ho avuto problemi. Pertanto ho impastato la farina setacciata con il cacao, insieme allo zucchero semolato (80 g), 80 g di burro ammorbidito a tocchetti, un pizzico di sale, i due tuorli e 2-3 cucchiaini di Sherry. Mettete a riposare in frigo il panetto e intanto preparate il ripieno. Lavate e snocciolate 300 g di ciliegie (peso finale senza noccioli) e tenete da parte la frutta rimanente per decorare.
Fondete a bagnomaria il cioccolato con il burro rimanente (60 g), lasciate intiepidire. Intanto separate albumi e tuorli di due uova: montate a neve ferma gli albumi, montate con 40 g di zucchero a velo i tuorli. A questo punto incorporate ai tuorli montati la cioccolata fusa con il burro (che deve essere intiepidita); infine incorporatevi anche i due albumi montati.


Prendete una teglia da 20 cm di diametro, imburrata e infarinata, e foderatela stendendovi la pasta frolla al cacao; bucherellate il fondo della pasta con una forchetta e distribuitevi le ciliegie denocciolate, poi riempite con il ripieno al cioccolato. Scuotete lo stampo con delicatezza in modo da fare uscire eventuali bolle d'aria, poi infornate per almeno 45 minuti a forno già caldo, a 180°C. Lasciatela raffreddare a temperatura ambiente, poi completatela con le ciliegie rimanenenti (io ho aggiunto anche qualche tartufino di cioccolata): mettete in frigo per almeno 3 ore, dal momento che va servita fredda.
Una nota finale: il gusto è qualcosa di unico, ma per ottenere la consistenza migliore vi consiglio di utilizzare duroni al posto delle ciliegie, poichè di solito sono più compatti e meno acquosi. Prima che termini la stagione di questo frutto meraviglioso, approfittatene e fate questa golosissima tarte!

Marmellata di visciole, quasi un esercizio zen

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Ci sono attività che richiedono fatica, impegno, cura, costanza e capacità di sopportazione. Fare la marmellata rientra in questo ventaglio di attività. Non mi credete? Allora specifico meglio: fare la marmellata di visciole, quelle ciliegie selvatiche, piccoline e succose... questo sì che lo richiede certamente! E' quasi un esercizio zen: passarsi un pomeriggio su un paiolo fumante e bollente, mescolando pressochè di continuo. Ma soprattutto, sopra ogni altra cosa, più del caldo, più del girare continuo, c'è un'altra faccenda che non si può ignorare: i noccioli, i dannati noccioli. Cosa farne? Tingere irrimediabilmente cucina, vestiti e dita di succo rosso prima della cottura, perdendo ore per snocciolare ogni singolo frutto e maledicendo i noccioli che sfuggono, veloci come pallottole, in giro per la cucina? Oppure farsi venire un attacco di cervicale stando chinati sul paiolo fumante, armati di ramina o forchetta, per pescare ogni singolo e maledetto nocciolo dalla marmellata in via di formazione? A voi la scelta, però quel che vi posso dire è che alla fine della fatica, avrete ottenuto una pazienza degna di un maestro zen e soprattutto... qualche vasetto di squisita marmellata!



Le visciole, come le amarene e le marasche, sono tutte ciliegie selvatiche - più aspre e piccole rispetto alle ciliegie e ai duroni - prodotte dal Prunus cerasus. Pare che le visciole siano la qualità relativamente più dolce, dal succo rosso e ben colorato, mentre amarene e marasche sono contraddistinte da un gusto acidulo particolarmente pronunciato. Ad ogni modo si tratta di frutti preziosi con i quali si possono preparare marmellate, sciroppi e altre preparazioni sotto spirito. Io ho avuto in regalo da Maurizia, la mitica presidente della mia associazione "A Coda Alta", ben 2,3 kg di visciole direttamente dall'albero del suo giardino e così ne ho approfittato per preparare una deliziosa marmellata! E già lo scorso anno avevo gustato questa meravigliosa preparazione nella "crostata del ghetto" con ricotta e visciole: da provare!


Ingredienti:
- 2,3 kg di visciole mature al punto giusto;
- 1 kg di zucchero (le dosi di zucchero possono essere aumentate a piacere, soprattutto in funzione dell'acidità della frutta).

Preparazione:
Lavate accuratamente le visciole, private del picciolo, e ponetele ad asciugare su un canovaccio (badate che potrebbero rilasciare un pò di succo, prendete un canovaccio "macchiabile"!). A questo punto potrebbe essere il momento giusto per denocciolarle, aiutandovi con un coltellino o uno snocciola-olive (pare che questo strumento faccia miracoli, ma io non ce l'ho)... io però, in considerazione della piccolezza dei frutti, ho evitato perchè non volevo perdere troppo succo e sporcare l'intera cucina. Ho deciso di togliere i noccioli a mano a mano che la marmellata si cuoceva, direttamente dal paiolo, raccogliendoli con una forchetta o la ramina: operazione non meno faticosa e lunga - non mi vergogno a dire che la cosa è durata almeno tre ore - ma avrei dovuto comunque stare a sorvegliare la marmellata, quindi ho pensato di unire l'utile al... no, ecco, non è stato esattamente dilettevole.


Comunque, una volta che avete le vostre visciole pulite, mettetele in un paiolo dal fondo spessissimo insieme allo zucchero, ponete sul fornello medio e mettete a cuocere a fuoco dolcissimo. Se avrete denocciolato preventivamente i frutti, vi basterà mescolare un pò all'inizio senza paura che si attacchi nulla; se invece le visciole sono ancora intere, per i primi cinque minuti mescolate vigorosamente in modo da iniziare a schiacciare i frutti facendo uscire il loro succo, che si andrà a mescolare con lo zucchero formando uno sciroppo. Per formarsi, la marmellata deve cuocere almeno 4 ore, durante le quali vi consiglio di mescolare di frequente. Se avete optato - come me - per togliere i noccioli durante la cottura, al termine delle 4 ore ho controllato tramite un passaverdure che non ci fosse rimasto nessun nocciolo. Invasate la marmellata quando è ancora calda, in vasetti di vetro ben puliti, e riporre al fresco. Confesso che è stato un lavoraccio, soprattutto per togliere tutti quei dannati noccioli, ma il gusto è di un'intensità unica e ne è valsa davvero la pena!

Torta alla crema catalana

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Oggi vi propongo una torta fresca e golosa, che necessita solo di un brevissimo passaggio in forno sotto il grill per caramellare lo zucchero di copertura! Va servita freddissima di frigo, eventualmente accompagnata con frutta fresca di stagione... c'è chi considera la crema catalana un tipico comfort food "invernale": ebbene, dopo questa versione con una croccante base tipo cheesecake, vi ricrederete!

Per una tortiera da 22 cm di diametro:
- 120 g di biscotti Digestive;
- 120 g di Grancereale Croccante;
- 100 g di burro;
- 500 ml di panna fresca;
- 500 ml di latte intero;
- 8 tuorli;
- 160 g di zucchero;
- 3 cucchiai di maizena (amido di mais);
- 2 cucchiai di limoncello;
- 1 pizzico di cannella;
- scorza di 1 limone biologico;
- 3 cucchiai di zucchero di canna.


Sbriciolate i biscotti Digestive con l'aiuto di un mixer o nel classico sacchetto con il mattarello, poi sbriciolate a mano i Grancereale croccanti (è facile e in tal modo restano interi i "croccanti" inclusi nel biscotto). Sciogliete il burro e aggiungetelo alla polvere di biscotti, poi compattate con un cucchiaio questo impasto in una tortiera, foderata di carta da forno, di 22 cm di diametro. Mettete in frigo.
Preparate la crema mescolando ai tuorli lo zucchero e l'amido di mais; quando avrete ottenuto un composto omogeneo, aggiungetevi gradualmente la panna e il latte, ponendo tutto in una casseruola dal fondo spesso. Aggiungete un pizzico di cannella, due cucchiai di limoncello, la scorza di un limone biologico in pezzetti grandi (da poter togliere al termine della cottura). Ponete sul fuoco e cuocete la crema finchè non si addensa, poi toglietela dal fuoco ed eliminate le scorze del limone. Versatela ancora calda sulla base di biscotti e fate raffreddare completamente, ponendo anche in frigo per 5 ore. Al termine del riposo in frigo, pre-riscaldate il grill del forno e cospargete la superficie della torta (ancora dentro la sua tortiera) con lo zucchero di canna: ponete sotto il grill per 2 minuti, finchè non si crea una crosticina caramellata. Potete sformare e servire subito (così da gustare il contrasto tra zucchero caramellato caldo e crema fredda), oppure rimettere in frigo per altre 2 ore e servire fredda (io ho preferito questa seconda opzione). Buon weekend a tutti!

Delizia del bosco

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Finchè ancora non scoppia il caldo afosissimo, possiamo ben accendere il forno per preparare un pan di spagna da farcire con crema pasticciera, crema alla panna e yogurt greco, tanti frutti di bosco e una squisita gelatina ai frutti rossi... vero? Oggi vi propongo infatti proprio questo: una "delizia del bosco", da preparare con un pò di anticipo e da tenere in frigo per gustarla fresca fresca.



Ingredienti per la torta: 7 uova, 240 g di farina, 30 g di fecola, 230 g di zucchero; buccia grattugiata di 1 limone biologico; 3 g di lievito, 2 pizzichi di sale.

Ingredienti per la crema pasticciera: 700 g di latte intero, 5 uova, 3 tuorli, buccia grattugiata di 1 limone biologico, 60 g di farina, 15 g di amido di mais, 200 g di zucchero.

Ingredienti per la gelatina ai frutti rossi: 100 g di ribes rosso, 100 g di fragoline di bosco, 50 g di acqua, 150 g di zucchero, 4 g di colla di pesce

Ingredienti per la crema alla panna: 200 g di panna da montare, 100 g di yogurt greco, 20 g di zucchero a velo.

Per completare: Maraschino, 350 g di frutti di bosco misti, già lavati e asciugati.


Iniziamo preparando la torta, una sorta di pan di spagna: montate le uova con lo zucchero, unite poi gradualmente la farina e la fecola, setacciate con il lievito, il sale e la scorza di limone grattugiata. Versate l'impasto in una teglia da forno (28x39 cm), foderata da carta da forno. Infornate a 180°C per 15 minuti, sfornate e lasciate raffreddare.
Intanto preparate la crema pasticciera: sbattete senza montare troppo i tuorli e le uova con lo zucchero, poi aggiungete farina e amido di mais; diluite questo composto con il latte e mettete tutto in una casseruola dal fondo spesso. Accendete il fuoco, aggiungete la scorza grattugiata e mescolate finchè la crema non si addensa. Spegnete il fuoco, coprite con la pellicola e lasciate raffreddare.


Per la crema alla panna: mescolate lo yogurt con lo zucchero a velo e incorporate la panna montata a neve ben ferma. Conservate in frigo fino al momento di comporre il dolce.
Dedicatevi ora alla gelatina di frutti rossi (preparatela quando il resto delle preparazioni sono già raffreddate e pronte da essere usate): anzitutto mettete a mollo la gelatina. Poi bollite per due minuti l'acqua con lo zucchero, poi aggiungete il ribes e le fragoline precedentemente lavati. Fate cuocere per 4-5 minuti, poi passate il composto nel passaverdure per ricavare un succo. Strizzate la gelatina e scioglietela velocemente sul fuoco: quando sciolta, aggiungetela al succo di frutti rossi ancora caldo. Lasciate intiepidire senza assolutamente mettere in frigo: la gelatina deve restare fluida e quindi non deve raffreddarsi troppo, meglio che sia tiepida o a temperatura ambiente (mescolatela spesso però per verificare che non si rapprendi prima del tempo).


Composizione del dolce: per un risultato esteticamente migliore, dovreste avere uno stampo rettangolare della misura della torta, alto abbastanza perchè possa contenere i vari strati. Io non l'avevo e quindi ho semplicemente posto il pan di spagna su un vassoio, tagliandolo a metà in senso orizzontale. Ho bagnato con qualche cucchiaio di maraschino entrambe le due parti di torta (solo per inumidirla, deve restare ben consistente!), poi ho spalmato la base con la crema pasticciera. Ho sovrapposto il secondo strato di pasta, che poi ho spalmato con la crema alla panna e yogurt. Infine ho ricoperto il dolce con cucchiaiate di gelatina di ribes, completando il tutto con i frutti di bosco misti. Fate riposare in frigo per almeno 5 ore, poi il dolce è pronto per deliziarvi con il suo sapore di bosco! Buona domenica a tutti!

New York Cheesecake, un classico intramontabile

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Un classico americano, una delle torte più buone che l'uomo abbia mai inventato, una ricetta geniale che piace a tutti e in tutte le stagioni... ma d'estate in particolare, potersi concedere una bella fetta di questa goduria, gustata fresca di frigo, è semplicemente qualcosa di paradisiaco! Mancava ancora al mio blog ma oggi rimedio subito e vi propongo appunto la mia ricetta della famosissima "madre di tutte le cheesecakes", la New York cheesecake: fondo di biscotti, ripieno al formaggio e addirittura uno strato di panna montata, arricchito da un topping alla frutta! Per quest'ultimo ho scelto la mia marmellata di visciole homemade, asprigna al punto giusto per fare da contrasto con il dolce ripieno cremosissimo e denso di questa delizia tipica della tradizione americana. Siamo in Italia e la nostra cucina è probabilmente la migliore al mondo, ma stavolta l'applauso ai newyorkesi è d'obbligo!


Ingredienti: 
- 200 g di biscotti Digestive;
- 90 g di burro;
- 400 g di formaggio fresco spalmabile;
- 140 g di zucchero semolato;
- 2 uova grandi;
- 1,5 dl di latte intero fresco;
- 350 g di yogurt greco;
- 1,5 dl di panna fresca da montare;
- 3 cucchiai di zucchero a velo;
- marmellata di visciole.


Iniziate preparando la base, foderando (solo la base) di carta forno una tortiera di 22 cm di diametro a cerchio apribile. Poi mettete in un sacchetto di biscotti Digestive e polverizzateli finemente con l'aiuto di un mattarello. Sciogliete i 90 g di burro a fuoco dolce e versatelo sui biscotti sbriciolati, mescolate velocemente con un cucchiaio in modo da "impastare" i due ingredienti, infine versate tutto nella tortiera foderata di carta forno e create la base appiattendo l'impasto in modo uniforme ed omogeneo, con un cucchiaio. Mettete in frigo.
Mettete il formaggio spalmabile in una ciotola, unite il latte e lavorate con un cucchiaio fino ad ottenere un composto omogeneo. Montate le uova con lo zucchero e incorporatele al composto di latte e formaggio. Versate il tutto sulla base di biscotti nello stampo, mettete in forno preriscaldato e fate cuocere per almeno 45 minuti a 180°C.


Una volta che la torta è ben cotta sfornatela, aspettate 5-10 minuti e poi togliete delicatamente il cerchio apribile, aiutandovi a staccarla dal bordo con un coltello. Lasciate raffreddare e poi mettete in frigo per almeno 3 ore. Trascorso questo tempo, montate la panna e incorporatela delicatamente allo yogurt greco, precedentemente ben frustato con lo zucchero. Otterrete così una soffice crema che, con una spatola, distribuirete sulla torta. Mettete in frigo per un'oretta a riposare. Al termine, intiepidite la marmellata di visciole (o di ciliegie, o frutti di bosco, a vostro piacere) e spalmatene un sottile strato su tutta la torta. Rimettete in frigo per altre due ore e poi servite: una bontà senza pari!

Prugne selvatiche, sciroppate e spiritose!

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Estate: tempo di calura, vacanze, relax e... raccolto, generoso raccolto dai campi e dalla terra. La stagione è matura anche per la raccolta delle prugne selvatiche, piccoli frutti che sembrano grosse ciliegie, dalla polpa zuccherina e acquosa, dal minuscolo nocciolo. Noi ne mangiamo in grandi quantità, ma quest'anno abbiamo deciso anche di metterle via per l'inverno, sciroppate e sotto spirito, da poter gustare su gelati, cheesecake, torte di ogni tipo. Che ne dite, ci proviamo insieme?


Per le prugne sciroppate:
- 1 kg di prugne selvatiche (noccioli compresi),
- 400 g di zucchero;
- 500 ml di acqua;
- 1 limone biologico (da usarsi scorza e succo).

Lavate le prugne e mettetele ad asciugare su un canovaccio. Intanto, in una casseruola, mettete a bollire lo zucchero, l'acqua e la scorza di limone, in pezzi grandi; lasciate bollire un paio di minuti, poi togliete la scorza del limone e aggiungetevi il succo. Lasciate raffreddare lo sciroppo. Riempite i vasi con le prugne, poi versatevi lo sciroppo preparato precedentemente, fino a coprirle per 3/4 del vaso. Chiudete i vasi senza stringere eccessivamente e bolliteli a bagnomaria per 20 minuti: badate bene che al termine dell'operazione tutti i coperchi si siano abbassati, garantendo il sottovuoto. Conservate in dispensa, al riparo da luce e calore.

Le prugne selvatiche sciroppate, dopo la bollitura a bagnomaria

Per le prugne "spiritose" (sotto spirito):
- 1 kg di prugne selvatiche (noccioli compresi);
- 1 l di liquore (alcool, rum, grappa);
- 200 g di zucchero.

Lavate le prugne e mettetele ad asciugare su un canovaccio. Lavate e asciugate bene i vasi che userete per conservare i frutti. Mescolate gli alcolici che avete deciso di usare (io ho usato in parte alcool, in parte rum), poi riempite i vasi con la frutta, alternando strati di prugne con qualche cucchiaio di zucchero. Versate, fino a coprire tutto, il liquore e chiudete bene i vasi. Agitate delicatamente ogni vaso per favorire lo scioglimento dello zucchero: l'operazione andrà ripetuta ogni giorno, per qualche tempo, finchè lo zucchero non sarà tutto sciolto. Conservate in dispensa, al riparo da luce e calore, lasciando trascorrere due mesi prima dell'apertura.

Le prugne "spiritose"

E' possibile aromatizzare entrambe le ricette aggiungendo in ciascun vaso qualche stecca di cannella, un paio di chiodi di garofano o mandorle, a vostro piacimento. Quale procedimento preferite per conservare queste prugne selvatiche, sciroppate o spiritose? Nei prossimi mesi pubblicherò certamente ricette che impiegheranno queste due preparazioni, intanto vi auguro di trascorrere un ottimo fine settimana!

Biscotti alla lavanda, il profumo del giardino d'estate

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Lo vorreste assaggiare un biscotto che sa di estate e di giardini fioriti? Un frollino al burro, croccante e friabile, che rivela un aroma inaspettato... non la solita spezia, ma un fiore: la lavanda, che proprio in queste settimane sta dando il meglio di sè, fiorita e profumata. Questi frollini sono semplicissimi e deliziosi, io ho scovato la ricetta sul sito "L'orto di Claire" e non ho apportato nessuna modifica. Potete mangiarli così in semplicità, oppure spalmarli di marmellata... un sapore tradizionale che si abbina ad un profumo insolito: se avete a disposizione qualche fiore fresco di lavanda, provateli!


Ingredienti (per 35-40 pezzi):
- 250 g di farina 00;
- 100 g di zucchero semolato;
- 1 uovo medio;
- 120 g di burro, ammorbidito e a pezzetti;
- 2-3 "spighe" di lavanda fresca.


Preparazione: sbattete con una frusta l'uovo e lo zucchero, fino ad ottenere un composto spumoso. Aggiungete quindi la farina, i fiori "sbriciolati" e il burro morbido a tocchetti, impastate a mano fino ad ottenere un panetto di impasto omogeneo. Lasciate riposare in frigo per 30 minuti almeno, coperto da pellicola. Trascorso il riposo in frigo, stendete l'impasto con il mattarello dello spessore di 0,5-0,7 cm, tagliate i biscotti con un taglia biscotti della forma che preferite, disponeteli su una teglia coperta di carta forno e infornate per 20 minuti a 180°C (forno già caldo).
Come dicevo prima, potete decidere di abbinare i biscotti ad una marmellata a vostro piacere, ma vi assicuro che anche mangiati così, da soli e in tutta la loro semplicità, sono buonissimi: merito anche di ottime proporzioni nella frolla, che sfrutterò di certo per altre ricette. Auguro a tutti voi che passate di qui un buon fine settimana!
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